30 agosto 2008

scarpe 2 - Saucony

Alcuni anni fa, un paio di mesi prima di correre una maratona, decido di acquistare quelle che saranno le scarpe da usare in gara, ed anche per mia moglie è arrivato il momento di cambiare le sue.
Un lunedì pomeriggio andiamo nel miglior negozio della città, il più specializzato in podismo, che gestisce anche una squadra.
Io ho un appoggio dei piedi neutro, corro a 3’50 al km nei 10km, peso 70kg, ne cerco un paio di categoria A2; mia moglie che è pronatrice, corre a 5' e pesa 60kg, ne cerca un paio di A4.

Il commesso ci consiglia due diverse Saucony, modelli nuovi, appena arrivate, “stranamente” le più costose. Quando le altre le pagavamo 70/80 mila lire (eravamo ancora con le lire) queste costavano attorno a 200mila, poi scontate scontate qualcosa meno.
Nel negozio siamo da soli, non ci mettono fretta, le proviamo, ci sentiamo a nostro agio, e decidiamo di fare quello che dovrebbe essere un salto di qualità.
"Le paghiamo più del doppio! Chissà quale resa ne trarremo!" diciamo fra noi.

Ora parlo delle mie.
Durante la settimana le uso in due (DUE) allenamenti e la domenica in una gara di mezza maratona, dove faccio il mio personale, però... triste sorpresa.
Al termine mi ritrovo con un alluce che fa capolino, ha bucato la stoffa mesh sulla cucitura con la punta; ed anche l’altra scarpa, sullo stesso punto, inizia a dare segni di cedimento.
Il lunedì ritorno in negozio e chiedo che me le sostituiscano in garanzia.
Tentennano: “è la prima volta che capita”“non si capisce come sia successo”“dipenderà dal tuo piede che forse ha una forma strana”(?)“la marca è indice di qualità”, mentre io ribatto “anche il prezzo che ho pagato dovrebbe essere indice di qualità”"le ho messe 3 volte, stesso problema su tutte e due, è un chiaro difetto di fabbricazione”“Non è possibile che sia io l’unico sfigato”.
Alla fine, dopo averle fatte vedere a tutta la dirigenza del negozio (fra cui un triatleta), decidono di chiedere lumi all’importatore.
Passa una settimana e non se ne sa niente.
Ne passa un’altra ed i tempi iniziano a diventare pressanti per l‘uso a cui mi servono.
A quel punto pretendo che le cambino ma non voglio più saperne di Saucony, opto per un paio di Mizuno Phantom, a quel tempo stessa categoria e prezzo leggermente inferiore (così ho portato a casa anche qualche paio di calzini) delle quali poi sono rimasto pienamente soddisfatto.
L'importatore si è fatto vedere dopo un po' di tempo e mi hanno detto che mi ha addossato la responsabilità di un cattivo uso (in una settimana?).
Vabbè, un modello può nascere sbagliato, può avere difetti di progettazione latenti, che vengono evidenziati solo dall’uso, e non tutte le magagne possono comparire durante le prove con i prototipi effettuate dai loro atleti test, però ... se il difetto invece di sbucare (mai parola fu più adeguata) dopo una sola settimana spuntava dopo un uso leggermente più prolungato, me le sostituivano?

Adesso mia moglie.
Per lei nessun problema di qualità, le ha usate regolarmente, ma dopo alcuni mesi si è ritrovata con una periostite.
Per chi non lo sapesse una periostite è uno dei peggiori malanni che possano capitare ad un podista, una delle affezioni più lunghe da curare. Gli specialisti interpellati hanno dato la colpa agli impatti con il terreno, prescritto le cure, e ... consigliato di sostituire le scarpe. Dopo un paio di mesi il dolore le è passato, ha cambiato le scarpe e non è più riapparso.

Ora sono passati anni ed alcune cose sono cambiate, ma non tutte.
E' cambiato l'importatore, sono cambiati chissà quanti modelli, ora vedo Saucony anche in fasce di prezzo più basse.
Quella volta internernet ancora non esisteva, adesso si, e girovagando fra i forum ho incontrato altri utilizzatori di Saucony con problemi di periostite.
A parità di categoria e di qualità questo marchio si fa pagare sempre un qualcosa (a volte anche molto) in più, e non solo sulle sulle scarpe.
Come spiegano il fatto che lo stesso I-D-E-N-T-I-C-O giubbino con strisce catarifrangenti costa esattamente il doppio solo perchè ha il loro marchio?

Alla fine mi chiedo:
- se le tecnologie ed i laboratori di ricerca li hanno tutte le marche, e tutte si inventano un
qualcosa di nuovo in continuazione;
- se i materiali usati sono pressocché uguali;
- se tutto è fabbricato in paesi orientali, o comunque dove cura d’assemblaggio e costi di produzione sono simili per tutti i produttori;
- se altre marche investono un’enormità in pubblicità Saucony sicuramente molto di meno, e si sa bene quanto le spese pubblicitarie influiscono sul costo finale;
ed allora, cosa offrirebbe in più Saucony per giustificare i prezzi molto più alti?

Si tratta di strategia di mercato usando il prezzo per far apparire il marchio superiore? (questo non lo ammetteranno mai).

Mi piacerebbe avere risposte dall’importatore.

Oggi in zona Mestre sono aperti una decina fra negozi e megastore che vendono bella roba per noi podisti, alcuni te li ritrovi anche con i banchetti alle gare, ed hai così modo di visionare molti prodotti prima di decidere l'acquisto. Alcuni hanno capito i tempi che corrono e si fanno concorrenza fra loro mantenendo i prezzi più bassi possibili, con ottimi sconti e vere occasioni. Altri invece, con la scusa che non riescono a starci dentro, i prezzi li tengono più alti. Questi ultimi li riconosci sia perché gestiscono una squadra podistica, essendo forse l'unico modo per mantenersi dei clienti in quanto, soffermandomi alle vetrine, li vedo sempre inesorabilmente vuoti; sia perché ... vendono Saucony.