09 settembre 2008

Le endorfine

Cos’è veramente quella cosa che alcuni di noi definiscono il “virus” che ci ha contagiati?
Che ci fa infilare canottiera e pantaloncini dopo una faticosa giornata lavorativa e ci fa eseguire allenamenti che agli altri sembrano fuori di testa?
Che ci fa esultare quando tagliamo il traguardo di una gara particolarmente dura pur arrivando in 1654^ posizione?
Capita che mentre stiamo effettuando un allenamento particolarmente lungo ed impegnativo ci sentiamo stanchi e doloranti, poi senza rendercene conto divaghiamo e … tutto passa, così riusciamo anche ad aumentare il ritmo.

Entrano in gioco le endorfine.

Aumentare progressivamente la quantità e la qualità negli allenamenti serve per adattare lentamente le varie componenti fisiche, fra le quali dobbiamo mettere le endorfine.

Cos’è l’endorfina?
“una sostanza chimica di natura organica prodotta dal cervello, dotata di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell'oppio, ma con portata anche più ampia di queste. È presente nei tessuti degli animali superiori, e viene rilasciata in particolari condizioni e in occasione di particolari attività fisiche. Numerose ricerche si stanno ancora effettuando in proposito, ma è opinione comune che svolga azioni di coordinazione e controllo delle attività nervose superiori, tanto da poter essere eventualmente correlata con l'instaurarsi di espressioni patologiche del comportamento, nel caso in cui il suo rilascio divenisse incontrollato. Come anche numerosi alcaloidi di derivazione morfinica, le endorfine sono in grado di procurare uno stato di euforia e di sonnolenza, più o meno intenso a seconda della quantità rilasciata. Questi stessi effetti si possono riscontrare in conclusione di un rapporto sessuale, da cui deriva probabilmente la tipica condizione fisica ad esso correlata.“
da http://it.wikipedia.org/wiki/Endorfina

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Dunque le endorfine sono una vera e propria “droga” che autoproduciamo.
Che ci aiuta a non sentire dolore, anzi ci fa provare piacere mentre stiamo eseguendo perfomance particolarmente impegnative.
Per ora desidero lasciare da parte l’aspetto positivo, ponendomi alcune domande su quello negativo.

Noto che quasi tutti coloro (tranne rare eccezioni) che praticano il podismo in maniera molto intensiva, ma anche coloro che praticano un po’ tutti gli sport richiedenti sforzi fisici particolari, (ad es. ciclisti, pesisti, ecc.), con il passare del tempo appaiono … “suonati”, non a livello dei pugili ma quasi.
Forse perché più in alto si sale nella scala dei valori agonistici maggiore diventa l’attività a cui si sottopone l’atleta, pertanto maggiore è lo sviluppo di endorfine?
Alla lunga, eccessi di endorfine possono lasciare il segno?
Provocano anche danni cerebrali?
Irrimediabili?
Ma allora il praticare questa attività sì porta benefici, ma anche danni?
Come su tutte le cose bisognerebbe bilanciare benefici e danni usando cautela e moderazione,
ma chi ci riesce?