01 marzo 2009

Lovadina - corsa del Piave


Podisticamente parlando l'unica cosa che avevo in mente oggi era di correre 21km con un progressivo "a sensazione", senza badare ai tempi durante la corsa (adesso invece me li sto analizzando bene bene).
Ho corso ascoltando il mio fiato, ritmandolo con il pestare dei piedi, con aumenti ogni 5km, ed alla resa dei conti mi accorgo che gli aumenti sono stati precisi, iniziando a lento a 5'20, aumentando prima a 5'05, poi 4'50 e 4'35 (in effetti i tempi al km sono stati altalenanti, ma le medie alla fine dicono step meticolosi di 15"), ed alla fine ho voluto strafare con l'ultimo km tiratissimo a 4'05.
Giornata senza sole, grigia, ma senza particolari problemi meteo e clima.
Non avevo mai partecipato a questa manifestazione, ed alla fine me la sono goduta, grazie anche alla mancanza di obiettivi precisi.
Poco dopo la partenza la sorpresa un piccolo museo all'aperto, con reperti della Prima Guerra Mondiale sistemati ai lati della strada (sulle sponde del fiume Piave), poi un misto di asfalto/sterrato ed un suggestivo tratto di percorso dentro al Centro Sportivo Le Bandie (clicca qua).
Quest'area, attrezzata anche con piscine ed un hotel, è una immensa cava parzialmente in disuso, con al centro un grande lago (sul quale sono state ricavate anche 9 corsie per canottaggio lunghe 600mt), sulle cui sponde lo scorso anno si è disputato il campionato del mondo di ciclocross. Pensate che per girare attorno al lago abbiamo percorso circa 6km.
Area sempre aperta al pubblico, ondulata, da segnalare anche per eventuali allenamenti.

L'organizzazione merita un 10. Nessun problema con il traffico auto grazie alla scelta di molto sterrato, di strade appartate, di strade principali con piste ciclabili separate da spartitraffico, e con due passaggi "di striscio"nel centro del paese; incroci ben regolati da vigili urbani e molto personale del gruppo organizzatore; ristori lungo il percorso dove sono riuscito a prendere al volo un bicchiere di té (a temperaura corretta), quindi senza particolari affollamenti (e di partecipanti ce n'erano tanti); parcheggi ampi e custoditi; area coperta per iscrizione/premiazioni/ristoro (per cui preparati anche in caso di pioggia); il tutto grazie anche alla scelta di posizionarsi fuori dal centro del paese, all'interno di un grande centro ippico.
La scelta di aree al di fuori dei centri cittadini dovrebbe essere presa ad esempio anche da altri organizzatori, visto che ci sono maggiori spazi dove ricavare servizi, e constatato che nei paesi (e città) di pubblico ce n'è sempre ben poco.
Da ripetere.