07 febbraio 2010

Indiana Giò "Alla ricerca della competitività sopita"

Dicono che anche un'otturazione ad un dente può far cambiare la postura, forse è stata quella che mi si è tolta in settimana a farmi andare così piano? Qualcuno penserà:"ma guarda un po' questo dove va ad attaccarsi per cercare una scusa", era solo una battuta, non ci sono scusanti quando ci si allena poco e male.
Oggi a Sambughè "prima alla Scala" del CPT, molti partecipanti e sole splendente.
In questo post citavo l'incontro con un podista, oggi ho avuto il piacere di stringergli la mano e di scoprire che è qualcosa di più di un "semplice" corridore. E' uno di quei personaggi schivi che rimangono nascosti dietro alla parola "organizzatori" e non vogliono essere nominati pur dedicando parte del loro tempo libero a fare in modo che tutto funzioni diligentemente in una macchina organizzativa come il CPT che copre ben 22 manifestazioni. Mi sento di dirgli GRAZIE.
I curatori del percorso di Sambughè ogni anno "si divertono" a stravolgerlo, questa volta partenza nella strada principale all'incontrario di altre volte. Primi km corsi pimpanti, in attesa di uno "scoppio" che non è arrivato di colpo ma si è trasformato in un continuo "regressivo" da 4'35 a 5'10. Per fortuna il quasi tutto asfalto con sterrato ciclabile solamente all'ultimo km ci ha permesso una corsa "pulita". L'anno scorso i km erano 13, ed aspettandomi qualcosa di simile mi sono un po' trattenuto, portando i pensieri sia sulla mia poca voglia di faticare sia su una nota triste.
Mentre i "soliti" avversari mi sorpassavano senza pietà, alcuni "vecchietti" che gli anni scorsi mi davano la paga questa volta li ho superati a poco a poco, addirittura camminanti. Nel dopocorsa si è aggiunta la notizia di una compagna di squadra della mia età, più veloce di me, sempre ai primi posti addirittura fra le assolute, alla quale hanno riscontrato un "affaticamento cardiaco" tale da fermarla.
Forse è vero che ognuno di noi si porta dentro un orologio biologico che esaurisce la propria batteria in dipendenza dall'uso che se ne fa.
Quando dopo soli 8,5km è apparso il cartello "Ultimo KM" mi sono risvegliato dal torpore sparando il km finale a 4'20 (a posteriori ulteriormente demoralizzante quest'ultimo responso cronometrico, avrei scommesso che andavo molto, ma molto più veloce). 
La media finale a 4'51 mi pone un imperativo!
Da domani dieta ferrea per far regredire quei 3 kg che mi zavorrano facendomi perdere 10 secondi al kg (ho scritto bene, 10" al kg non al km)
Invece gli "allenamenti ferrei" proprio non li ho nella testa, sbatto contro una molla che mi respinge, un diavoletto che mi dice:"ma chi te lo fa fare, tanto con la lunga sosta di Maggio riperdi tutto".

Ritornando alla prima frase, l'otturazione si è tolta da un molare superiore destro, adesso (nel pomeriggio) mi ritrovo un insolito dolore sotto il tallone sinistro, che ci sia una coincidenza?