30 novembre 2010

La corsa infinita

Immedesimati nel ruolo.
Sei alla partenza di una gara di 35km, istituita direttamente dalla Federazione Nazionale, quindi è presumibile il massimo livello di organizzazione.

Il percorso prevede una prima parte di durissima salita, seguirà un falsopiano dove dovrai misurare le tue forze, ed alla fine troverai una tortuosa ma rilassante discesa.
Ti prepari mentalmente, pronti? Via!
L'inizio è brutale, sei fresco ma alcuni tratti li cammini; inaspettatamente rimani nel gruppo dei primi.
Terminata la parte di salita arriva il piano e prendi il tuo ritmo, non ti metti mai davanti a tirare, ti poni in coda a quel primo gruppetto e riesci a recuperare pian pianino gli attacchi degli altri.
Verso metà gara l'organizzazione comunica che per motivi tecnici il percorso sarà allungato di 5km.
Primo stizzo, comunque niente di gravissimo, sei preparato bene, passare da 35 a 40 non dovrebbe crearti grossi problemi.
Verso i 20km alcuni problemini fisici ti rallentano, arrivano uno dopo l'altro, ma sei tenace, non molli, dopo aver subìto una serie di distacchi riesci a riportarti nel gruppo di testa e là inizia la discesa, il tuo punto forte.
E' veramente di quelle piacciono a te, tiri, tiri, incontri alcune ulteriori salite impreviste che ti aiutano a capire lo stato di grazia che stai attravarsando, le affronti alla grande.
Al 35° sei davanti a tutti, PRIMO!
Fosse finita a quel punto (come era nel programma iniziale) avresti vinto.
Cominci a guardarti attorno, nei luoghi che stai attraversando cerchi i "sintomi del traguardo", assapori il gusto della vittoria.
In quel momento ti avvisano che il premio finale avrà una decurtazione del 10%.
Pensi: "Come mai, visto che hanno fatto un incasso astronomico?"
Ti incazzi!
Ma non è ancora finita, ti rendi conto che negli ultimi km il percorso è cambiato, trovi ancora salita.
E' una mazzata.
Sei sfinito però non ti puoi ritirare, al traguardo dovresti arrivarci comunque con le tue gambe, nessuno ti ci porterebbe comodamente, ed allora ... avanti.
La stanchezza diventa troppa, entri nel "buco nero", fino ai 35 ci saresti arrivato senza rifornimenti, adesso hai terminato la benzina.
Vabbè, ti fermi ad un ristoro, mangi qualcosa, riparti a ritmo rallentato, la vittoria si allontana ma non ti interessa più, l'importante è arrivare.
Eh si ... ma non è finita!
Altra sorpresa al 37°, senza dire niente, anzi nascondendo la cosa e garantendo falsamente che non avrebbero toccato più nulla, hanno allungato il percorso di un'altro km, non più 40 ma 41, quasi una vera maratona e, come se non bastasse, al 38° la pendenza della salita aumenta ancora.
Basta!
Cammini su questa erta, ma la tua paura è che non sia ancora tutto, sei piegato in due e aspetti che sulla tua testa bassa arrivi una bastonata finale.

Oramai non hai la minima fiducia sugli organizzatori e pensi che all'arrivo, minimo minimo, prenderai per il collo il loro capo.
Però sai bene che lui ha una scorta armata, al massimo potresti riuscire a tirargli in faccia una statuetta del Duomo.

???Dove sono andato a finire???

Trasformate i km in anni, è lo specchio della mia carriera lavorativa in attesa della pensione, oggi termino il 38° e, come disse Forrest Gump:
"Sono un po' stanchino" (non di correre eh!).


(p.s. successivamente gli anni sono diventati 42, poi mi hanno aggiunto ancora 3 mesi ... )