07 dicembre 2010

Dizionario ragionato della corsa

Suggerimento per un Regalo di Natale?
Non sono il primo a scriverne, spero di non essere l'ultimo, merita.

Il libro è acquistabile on line cliccando qua oppure nelle librerie Feltrinelli.

Su questa pagina di Facebook potete leggere una breve storia di Paolo, il ragazzo a cui è dedicato il libro, venuto a mancare a soli 32 anni a 100m dal traguardo della mezza maratona di Rieti lo scorso 25 aprile. Il ricavato delle vendite verrà donato alla moglie ed alla figlia Vivian.

Un breve estratto:

- LETTERA A -

Abbigliamento tecnico

Prima che l’aspirante podista capisca che, forse, la corsa non fa per lui, ha già speso 600-700 Euro in abbigliamento tecnico. Passino le scarpe dai nomi altisonanti (domination, creation, evolution, pollution ecc., v. sezione “scarpe”), passino le canottiere ultratecniche in materiali improbabili, passino persino i GPS con cardiofrequenzimetro e misuratore del colesterolo, ma lo “svolazzino”no, per favore… Il pantaloncino sgambato (svolazzino, appunto), è orribile anche se indossato da Carl Lewis o Usain Bolt, figuriamoci da ragionieri ultracentenari (in chili).

In rari casi, poi, la ricerca della prestazione ha portato casalinghe cinquantenni ad indossare in gara attillatissimi body integrali, ma la squalifica per oltraggio al pudore è arrivata immediatamente, severa ma doverosa.

Alimentazione

L’alimentazione costituisce un argomento particolarmente delicato per un aspirante runner il quale, attingendo qua e là informazioni spezzettate e spesso fra loro contrastanti, costruisce improbabili diete e falsi miti.
Mixando abilmente Runner’s World e Donna Moderna, Albanesi e L’Arte della guerra, Correre ed il Cucchiaio d’argento, l’apprendista alterna periodi di drastica astinenza dai carboidrati (-21 kg in 14 giorni) ad abbuffate pantagrueliche (+ 27 kg in nove giorni), queste ultime giustificate dalla necessità di “metter su massa”.
A Modena un runner, nutrendosi di soli semi di girasole, è passato in due mesi da 97 Kg a 48 ma, in qualità di pacemaker in una maratona, è volato via attaccato ai palloncini…

Allenamento

E’ la base delle prestazioni agonistiche del corridore, a qualunque livello.
L’aspirante runner si affaccia al mondo delle tecniche di allenamento con la curiosità e la coerenza di un gattino davanti ad una palla magica. Alterna senza criterio tecniche paramilitari, riti maori, pratiche proibite, scampagnate ed aperitivi, con l’unico risultato di passare, in soli tre mesi, da 6’20’’ a 6’16’’ al km, evidenziando però una gamma di complicazioni orto-tendineo-muscolari da far invidia al Reparto di Traumatologia dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
Spesso l’amatore è fuorviato dai pessimi consigli di amici e conoscenti i quali, pur non avendo praticato alcuno sport in vita loro, intervengono nella routine d’allenamento suggerendo pratiche autolesioniste quali i balzi con la ruota di un trattore legata in vita o i brevi scatti in salita (30%), a gennaio, a freddo (-9°) (V. anche sezione Fisioterapia)

- LETTERA B -

Bandelletta

Pochi sanno esattamente se esista, cosa sia e a cosa serva, nel complicato e delicatissimo meccanismo del ginocchio. Tanti runners, peraltro, massacratisi durante gli allenamenti (v. sezione Allenamento), trovano conveniente ed un po’ snob lamentare “l’infiammazione della bandelletta ileo-tibiale”.
C’è chi, senza più cartilagini, menischi, i crociati ridotti in pappa e conseguente artrosi deformante, ha serenamente affermato di temere per la bandelletta…

Boxer

Il peggior nemico dell’uomo-runner. Sia inteso come cane che come capo di biancheria intima, rappresenta una seria minaccia. Il primo insegue il podista, tentando di morderlo od anche, forse, soltanto per gioco. Il secondo non garantisce “l’ordine costituito”. Si è fortunati, in entrambi i casi, se non si è troppo lontani da casa…