06 dicembre 2010

Mal di schiena

Eccolo qua, è arrivato (non ne sentivo la mancanza).

Parto da lontano, con un po' di storia.
Nel 1984 (26 anni fa) sono stato operato di ernia al disco L5-S1, che mi procurava sopratutto dolori lombari ed al nervo sciatico con mancanze di forze alla gamba sx.
Successivamente, dopo un buon dimagrimento, ho iniziato a correre. Il medico di base mi ha consigliato quasi subito di smettere, visto che i molteplici impatti dei piedi con il terreno a lungo andare procurano danni, specialmente in una schiena martoriata come la mia. Ed invece no, è inutile che vi parli di passione, di sano masochismo e così via, tutte cose che già provate nella vostra pelle. Come tutti all'inizio non mi sono accontentato, ho migliorato i miei tempi, ho cercato di andare sempre oltre, alla ricerca del massimo rendimento.
Però la schiena si ribellava in continuazione obbligandomi a stop sempre più frequenti, poi si sono sommate altre questioni "extra" e mi sono fermato per alcuni anni.
Dopo la ripresa questi "mal di schiena" si sono rarefatti ad un paio all'anno grazie alla riduzione dell'agonismo, ad un controllo del peso, e ad altri piccoli accorgimenti nei movimenti.

A quel punto cosa ho scoperto?
Io davo la colpa ai postumi dell'operazione, alle aderenze che si erano formate sulla ferita a causa della completa assenza di riabilitazione, a quei tempi pratica non ancora diffusa come ora; invece il bandolo della matassa lo ha trovato un massaggiatore esperto, un vecchio marpione di oltre 1 quintale di peso, con figlia podista (anche in nazionale) ed impegnato con una squadra femminile di calcio in serie A; senza tante lastre o altro, solo demolendomi con le sue manone.
Ha individuato che, senza particolari cause, indifferentemente a destra o a sinistra, mi si formano delle contratture all'interno delle natiche, e queste causano dolori acuti che si irradiano sulla parte bassa della schiena, all'altezza dell'anca, accompagnati da mancanze di forze alle gambe.

Le prime volte mi scioglieva queste contratture immergendo le sue ditone nelle mie chiappette, procurandomi però degli enormi ematomi i cui dolori per un paio di giorni superavano quelli iniziali; in seguito ho imparato ad individuarle ed a scioglierle più dolcemente, da solo o con l'aiuto di mia moglie (nel frattempo anche il massaggiatore ha smesso di praticare); massaggi seguiti da un paio di punture Muscoril+Feldene ed ecco che il giorno seguente ritorno nuovo come prima (per modo di dire).

Venerdi scorso, durante il lavoro, ho avvertito un "crac" leggero, che mi ha permesso di continuare la giornata. Arrivato a casa mi sono raffreddato e ... bloccato.
Non sono riuscito a percepire subito (e massaggiare) il punto esatto della contrattura, la parte dolorante era molto più ampia del solito.
Sabato e domenica d'inferno, passati sdraiato sul divano con fitte lancinanti ad ogni piccolo movimento, non vi racconto i patimenti solo per tirarmi su.
Solo stamattina ho individuato la contrattura, più alta del solito, appena sotto l'anca, ed ho iniziato quei massaggi che mi procurano un po' di sollievo.
Riposo, riposo e ... riposo.
Vediamo se ho toccato il fondo.