19 gennaio 2011

Scarpe ... nucleari

http://www.youtube.com/watch?v=XJs0lP9Y3wI&feature=player_embedded


Prima di tutto: va lo chiedo, ve lo URLO! FATE GIRARE IL PIU' POSSIBILE QUESTO VIDEO! Non passerà nel circuito mediatico, non hanno i soldi per pagarsi gli spot, solo la rete può aiutarli (ed aiutarci tutti).

Vado alla corsa.

Premessa.
L'intensificare della pratica fa crescere l'esperienza.
Quando a queste due si somma l'età anagrafica ci si creano delle convinzioni che poi, per rimuoverle, c'è bisogno di fatti reali, non solo di parole o presentimenti.

Oggetto.
In 1 allenamento alla settimana uso le chiodate. Mi reco al percorso sterrato con lo zainetto in spalla percorrendo un paio di km come riscaldamento, indispensabile per sciogliermi sopratutto i muscoli della schiena, poi mi cambio le scarpe.
Terminati i vari km di ripetute (oggi 6) mi ricambio e ritorno sul quel paio di km come defaticamento.
Oggi al rientro mi sembrava di volare.
Ho usato le Pegasus dello scorso anno, e sebbene abbiano sul battistrada un migliaio di km le ho sentite morbide, ben ammortizzate, ancora con ottima risposta.
(Mi sa che dopo le chiodate ed il terreno sconnesso mi sarei trovato bene anche con degli zoccoli)
(Ho detto zoccoli, non zoccole!)

Domande.
Ma è proprio vero che le scarpe sono finite dopo soli 700/800 km?
O è solo un'impressione mentale il definirle "scariche"?
Logicamente si sformano, diminuisce il supporto che dà la tomaia, però uno può avere una corsa talmente neutra da non sentire la necessità di questo supporto? (specialmete su liscio asfalto)
Sono realmente da buttare anche se sono integre, non hanno rotture, non hanno la suola consumata?
Quanto influisce la voglia di cambiamento sul reale bisogno?

Questi tarli me li sto mettendo dentro da tempo, e non trovando risposte ben tangibili ne ho tratto queste personali:
Conclusioni.
Una scarpa può durare ben oltre i 1000 km, se è di ottima qualità (e questa non sempre viene rispecchiata dal prezzo) se si adatta ottimamente al podista che la calza, e questo non ha uno stile di corsa molto "impattante" ma liscio liscio.
Ecco che non tutte sono di buona qualità (anche di marche blasonate) e non tutte sono adatte al proprietario.
Oppure il podista ha dei difetti che necessitano correzione, e questa scarpa si che con il tempo, messa sotto sforzo, viene a diminuire.
L'ammortizzazione non diminuisce, siamo noi che ci facciamo l'abitudine e quando ne mettiamo ai piedi un paio di nuove diamo loro dei significati che nelle vecchie non riconosciamo più, solo perchè assuefatti.
Quest'ultimo però potrebbe valere solo per le Nike, in quanto il cuscinetto d'aria non si sgonfia, mentre invece con l'uso rimangono compresse ammortizzazioni date sopratutto da poliuretani o da soluzioni plastiche.

Con le vecchie non correrò i lunghissimi (solo perchè mi manca il coraggio), però mi ritorneranno ancora utili per qualche allenamento più breve e veloce.