16 febbraio 2011

A volte ritornano

Probabilmente anche voi siete stati protagonisti di questa trama Fantozziana.
Guardo fuori dalla finestra, ha smesso di piovere.
"Evvvvaaii!!!"
Cambio d'abiti istantaneo e discesa delle scale di casa che diventa parte integrante del riscaldamento.
Dopo un paio di km cade qualche goccia:
"Oramai che ci sono ... continuo" ma è un avanzare svogliato.
Immancabilmente, con l'approssimarsi della metà allenamento, con l'avvicinarsi del punto più lontano da casa, ecco che si rovesciano le catinelle.
"Proprio oggi che ho in programma l'allenamento un po' più lungo"
Giro del paletto e mesto ritorno da pulcino innaffiato; l'intensità dell'acqua lentamente scema :
"Passo per la pista a fare gli allughi? Ma si, dai! Oramai, bagnato per bagnato, così mi riscaldo un po' e termino quanto in programma"
Apro il cancello dell'impianto e ... giù ancora acqua.
Classici 10 allunghi, ritorno, a 200mt da casa la pioggia smette, apro il cancello di casa ed un lampo di sole di 2 secondi mi lancia la linguaccia/sberleffo finale.
Fine del film. (70 minuti, ne un corto ne un lungo)

I pensieri vanno al cross di domenica prossima, sicuramente lo avranno organizzato in una palude.
L'ultima gara che avevo corso come iscritto FIDAL è stata il cross di Chirignago a gennaio del 2000.
Fine del secolo scorso o inizio di questo?
Domenica rientrerò nei ranghi federali indossando la maglia proprio del Chirignago e fatalità proprio in un cross, a Zero Branco, 6 km.
E' la mia prima corsa in categoria M55, in batteria assieme agli M 35-40-45-50, e già mi vedo impantanato in coda al gruppo, con tutti che mi sollecitano l'arrivo per lasciar spazio alle batterie successive.