20 marzo 2011

Maserada 2011 - Bianco, Rosso e ... verdastro

Ho cercato di generare con il PC i colori della nostra bandiera, ma non esistono codici RGB o HTML ufficiali (i nostri governanti sono esperti sul nucleare ma deficienti sull'uso di un PC) e quelle che vengono indicate in rete sono tinte irreali.
Scocciato, con un estro da Van Gogh dei poveri, ho mescolati fra di loro nel PC il bianco rosso verde e ne è uscito un giallo, proprio quello della forsizia che è esplosa nel mio giardino, ed allora porto lei a simbolo dello spettacolo regalato dai colori che brillano all'uscita del sole in questo inizio di primavera.
Stupendo correre di giorno, mi sto imponendo di mantenere alta la testa e di guardarmi attorno, però l'occhio cade in continuazione sul polso, sul crono, con un filo di delusione.

Le uscite più impegnative mi debilitano più del solito e mi si sono dilatati enormemente i tempi necessari per recuperarle; ad esempio dopo i 21 km collinari di domenica scorsa ho avuto doloranti tutti i muscoli che circondano il femore (mamma mia quanti ne abbiamo!) fino a venerdi, così in settimana ho fatto uscite a ritmi scandalosi in attesa di oggi, Maserada, terza prova del circuito CPT, gara vera.

Prima della partenza ritrovo Pasteo, in ottima forma, Treviso andrà alla grande!
Organizzazione da 10, ampi parcheggi custoditi, code minime alle iscrizioni ed ai servizi, molto percorso nella natura, sconnesso e tortuoso, nonostante la pioggia dell'ultima notte con fango minimo, ristori abbondanti, molto personale a presidiare i pochi incroci; ottima la scelta di separare i 6km, così di camminatori fra i piedi ce ne siamo ritrovati ben pochi, anche se quei pochi sono SEMPRE nei punti più stretti (devo pur trovare una fregolina negativa).

I più smaliziati di voi avranno letto fra le righe che fra un po' arriverò a parlarvi anche del sesso delle farfalle che ho incontrato, pur di mantenere nascosta la mia prestazione, ed il tempo per controllarlo (il sesso) lo avrei anche avuto.

Eccomi, partenza a ritmo un po' ridotto con la speranza se non di aumentarlo almeno di mantenerlo; invece dopo soli 3 km ecco la stanchezza generale, il calo progressivo, la fuga altrove dei pensieri, l'agonismo che evapora quasi in un sopore.
Solo verso la fine un lampo di orgoglio, tanto per dare un significato alla giornata, così motivato.
Lo scorso anno ero arrivato sul traguardo dei 12km assieme al vincitore dei 19 (e rotti), quest'anno a meno 2km mi ha superato la moto apristrada del lungo, il suo scappamento mi ha risvegliato dal letargo, con la coda dell'occhio aspettavo l'arrivo del primo (sempre lui, il mio doppiatore di fiducia, la mia bestia nera, Fregona) ed ho riaccelerato; alla fin fine doveva essere ben lontano visto che ha tagliato il traguardo quando ormai ero con il panino in mano. A conti fatti ho impiegato 2 minuti abbondanti in meno dello scorso anno, però niente da gioire, la volta scorsa avevo terminato con media 5'18 e facevo solo 2 allenamenti a settimana.

E adesso?
Allenarmi di più o riposare?
Ribalto il ragionamento.
Non vorrei che le stanchezze di quando lavoravo fossero state allenanti, mentre adesso un "troppo divano" alleni la fiacca vanificando i progressi.
Oppure che sia veramente una necessità passeggera di ancora maggior riposo, magari dovuta all'arrivo della primavera?
Uffa, difficile che ci sia qualcosa con soli pro, i contro non mancano mai.