26 aprile 2011

Duerocche 2011 - Quando il gioco si fa duro ...

Da 4 anni nel mio calendario il 25 aprile è fisso su Cornuda, Due Rocche.
E' difficile andare da un'altra parte quando ti ritrovi una manifestazione organizzata ottimamente, dove ogni anno si inventano delle novità ed usano il lifting per non farle dimostrare i 40 anni che ha.
Il percorso è veramente tosto, ben poco asfalto, quasi tutto sentiero sottobosco con salitone e discesone ripideripide; mentre gli squarci dei panorami ieri erano appannati da una foschia molto padana.
Mancava anche il fango, protagonista di passate edizioni, per questo la scorrevolezza doveva essere migliore, doveva...
Arrivando con oltre 1 ora di anticipo ho faticato a parcheggiare, segnale di grande partecipazione (3300 reali, non "gonfiati"), e quell'oretta l'ho dovuta impiegare tutta nelle operazioni iniziali, nonostante i moltissimi addetti alle varie distribuzioni.
Altro indice di grande affollamento è la presenza di molti stand all'Expo (sinceramente molti di più rispetto alla maratona di Padova).
Oretta volata via grazie anche agli incontri con molti lettori, è sempre un grande piacere sentire a viva voce i vostri commenti.
Partenza insolita, con un kilometrino in passeggiata di gruppo ci siamo portati fino al centro della cittadina, dove siamo stati accolti da un lancio di pallocini tricolori e VIA!!! Suuu, si saaaleee, e poi giiiuuu, si sceeendeee, ed avanti così.
Questo lo spiega meglio la planimetria:
ecco perché i primi concludono i loro 21 km in 1 ora e mezza, come se fossero 30.

Non avevo in mente di fare tempi particolari, anzi sono partito con il freno tirato e con la solita volontà di correre sempre in tutte le salite, però ...
I primi 7-8 km li ho corsi bene, senza alzare il fiato, senza tirare particolarmente nelle discese, fermandomi il giusto ai ristori ed ai vari "pit "stop" (rifornimenti con solo liquidi locati alla fine di alcuni tratti particolarmente duri).
Poi ho sentito di colpo arrivare la fatica, altri 2km li ho "corsicchiati" ed infine click, si è spenta la luce.
Ricordo perfettamente di aver visto lungo i sentieri un paio di tabelloni con su scritto: "Laudato sii mi Signore (ecc.ecc.)" dove mi sono detto:
"Comincio presto a vedere santi e madonne".
Dal 12° al 16° ho quasi sempre camminato, non ne avevo più.
Mi sono fermato abbondantemente al ristoro della Rocca e forse è stato questo, assieme alla forza di gravità, che mi ha permesso di correre tutta la ripidissima discesa del kilometrino seguente.
Sono arrivato in paese con il pensiero a Donatella che sicuramente mi stava attendendo con preoccupazione, vista la mezz'oretta di ritardo, ed allora ... quando il gioco si fa duro ... beh?
Si può anche cambiare strada, no?
Mi sono levato il pettorale, ho tagliato gli ultimi 4-5km e sono "arrivato" in senso contrario.

Un motivo?
Forse più di uno;
forse ... non avevo ancora recuperato i 30km di domenica scorsa;
forse ... martedi scorso si è risvegliato un problemino (non podistico) che si era assopito da un po' di anni;
forse ... per tentare di riaddormentarlo sto prendendo potenti antibiotici (giovedi avrò, ed avrete, le risposte ad una serie di esami che ho fatto);
forse ... non ho più voglie di grandi stanchezze (questo è certo);
forse ... non lo so.
Di certo ho preso paura, mentre camminavo nelle salite più dure dovevo aggrapparmi agli alberi per mantenermi in piedi, la testa mi girava, e quando mollavo la mano per un po' barcollavo; però non sentivo dolori particolari, solo stanchezza, tanta stanchezza.
Ed in quei momenti passa di tutto per la testa, passano sopratutto negatività ed a farla da padrona sono i BAAASTAAA!!!.
All'arrivo ero pallido pallido, volendo ci sarebbero state anche le docce, ma a volte è sufficente lasciare una tanichetta d'acqua dentro all'auto (nera) sotto il sole, per darsi una ripassata rigenerante.
La fame è stata subito buon segno e mi sono ripreso con l'abbondante pasta party & birra allegata.
In conclusione altra giornata da dimenicare, ultimamente stanno diventando un po' troppo troppe e la cosa non mi piace molto.