23 aprile 2011

Uno sport povero

Forse ho trovato il vero motivo per il quale non seguo più non solo il calcio, ma nemmeno la formula uno ed il motociclismo.
Sono campioni, sono da ammirare, sono unici al mondo, rischiano la loro vita, però in questi tempi rischia di più la propria vita chi lavora in un cantiere edile, con guadagni non paragonabili e realizzando qualcosa di ... solido.
Provo avversione verso il mondo dei troppo ricchi, in generale.
Mi sono stancato di gente che continua a proporci sogni, a venderci fumo (ed infatti i loro più grandi sponsor continuano ad essere i marchi di sigarette, nonostante i divieti), ed intanto si intascano lautamente i nostri soldi che diamo loro, inconsapevolmente, tramite quel grande bluff che si chiama pubblicità.
E questo vale per gran parte del mondo della TV, degli spacciatori di illusioni e di futilità, dei pescatori con esche che ci vengono mosse in continuazione davanti agli occhi e che non lasciano indifferenti la maggior parte di noi.
Cosa centra questo con la corsa?
Sicuramente il nostro è lo sport più povero, quello che TUTTI possono praticare, quello che non ha bisogno di nessuna attrezzatura (volendo nemmeno le scarpe), dove tutte le pubblicità possono offrire solo comfort ma nulla d'indispensabile.
Non riesco a trovarne un'altro.

Buona Pasqua (guardatelo bene negli occhi quello in foto, vi dice niente?).