08 giugno 2011

Cortina Dobbiaco - Squarci tra le nuvole

Sono al 14° km.
Solo 2 settimane fa, a Jesolo, a questo punto mi erano mancate le forze, questa volta è molto diversa, cambia tutto.
Quella che fino a questo punto era salita, dolce, continua, non proibitiva, ma pur sempre salita, adesso diventa discesa, in tutti i sensi.
Svaniscono le paure: non mi sono vestito troppo leggero indossando solo la canotta; le scarpe da trail vanno benissimo con l'acqua che scorre a terra a rivoli; non importa se ho dimenticato la vaselina; non importa se ho dimenticato di cambiarmi gli occhiali e questi pesantissimi continuano a scendermi sul naso, nelle 2 gallerie si sono appannati? li ho tolti, solitamente si appannavano anche nel sottobosco, stavolta no, ed il percorso è TUTTO nel sottobosco.
Dal gruppetto al quale mi sono aggregato si alza una voce: "bene, a questo punto oramai la gara è finita" solitamente quando corro una gara vera non parlo mai con chi mi sta vicino, stavolta replico: "Eh no, a questo punto la mia gara inizia", ho la sensazione che dalle nuvole siano uscite delle mani che mi sollevano da terra, VOLO via.
Le gambe iniziano a girare fluide, ho ancora la lucidità mentale che mi aveva permesso di mantenere lento il ritmo fino a quel punto; si, mi rendo conto che mancano ancora 16 km, sono tanti e sicuramente la fatica si farà sentire, ma mi lascio andare, qualcosa mi dice che successivamente pagherò cara questa accelerazione idiota, ma le gambe girano da sole ed il lunghissimo serpentone che mi ha accompagnato dall'inizio si popola di obiettivi da raggiungere.
Non spingo e nemmeno freno, il fiato non sale, la discesa a volte diventa pianoro, non è continua come la salita, ma non cedo.
"Ciao, non avevo minimamente pensato che potevate venire al mio fianco, mi ero completamente dimenticato che queste montagne le avete scelte come vostra dimora per l'eternità, siete qua, vi vedo, mi scortate come due corrazzieri con il Presidente della Repubblica, oggi nulla potrà fermarmi, ciao Papà, ciao Paolo".

Giornata di squarci dalle nuvole, come quelli che ci hanno permesso di vedere qualche roccia scoscesa durante il tragitto nel pullman che ci ha portato da Dobbiaco a Cortina; come quello che ha interrotto il diluvio solo pochi minuti prima della partenza, permettendoci una corsa con meteo ideale; come quello che ci ha permesso per un istante di vedere nitidissima la Tofana di Mezzo, proprio dove arriva la funivia, unico scorcio di Dolomiti che nelle previsioni dovevano regalarci anche il Cristallo e le Tre Cime di Lavaredo rimaste invece ben nascoste nel grigio; come quello più prolungato che mi ha accolto all'arrivo, permettendomi un perfetto dopogara.

A questo punto i tempi al km scendono di 1 minuto tondo tondo.
So che non durerà molto, non può durare molto, arriva anche qualche salitella a rompere il ritmo, niente di speciale, solo per rendere molto frastagliato il diagramma in disegno.

Tengo bene una decina di km, poi la logica stanchezza ha il sopravvento ed il ritmo scema, però non mollo. Mancano 2 km: "AIUTOOO!!! DOVE SIETE!!!" e la forza magicamente ritorna, mi spinge fino al traguardo.
Ultima curva, sul display sotto al finish leggo 2h59'55 ...56 ... "daaai Giovanni, soootto le 3 ooore" e parte la volata con gli indici indirizzati al cielo.
Gli ultimi metri li corro tutti con gli occhi all'insù, l'ultima immagine che termina di riempire gli occhi gonfi è quella del display, 3h00'00 (cronometristi disgraziati, come mai avete aggiunto quei 4 secondi?).
So bene che il real time sarà molto inferiore, alla partenza avevo davanti un vero muro umano, si sono messi in 4000 per trattenermi quasi 4 minuti.
Mi infilano la medaglia al collo, la stringo forte tra le mani e la porto sù, in alto ... "è anche VOSTRA!"

Mi si materializza davanti Massini, e dentro all'anima mi risuona il più grande "VAFFANCULO!!!" che 55 anni abbiano prodotto.
Ti chiedo umilmente scusa Fulvio, non è indirizzato alla tua persona, ma a tutto quello che in questo momento tu rappresenti.
E' dedicato alle preparazioni meticolose, che in questi ultimi 2 mesi ho abbandonato; è dedicato ai nutrizionisti sportivi, ieri sera, in quel rifugio, non erano loro che mi circondavano, ma ottimi amici che amalgamavano i formaggi di malga fusi e lo speck; è dedicato a quelli che aborriscono il sesso prima di gareggiare, in questo week-end il mio ritiro è stato mooolto all'olandese, anche di più.

Dedico solo poche parole all'organizzazione, ne meriterebbero molte di più: servizi da grande maratona, con Gianni Poli direttore d'orchestra omnipresente.
Un'unico dispiacere, quello di essere costretto a gettare a terra i bicchieri vuoti dei ristori, non essendoci contenitori dove inserirli: Signori Trailers, questa volta non date le colpe agli "stradaioli".

Nei giorni seguenti nessun dolore alle gambe, quando i lunghi ed i collinari li avevo sempre pagati, questo a significare che non ho dato tutto?
No, a significare che ... doveva andare così com'è andata!

Click, amici lettori, adesso spengo la luce del blog per un po'.