07 agosto 2011

Sganbada Zoldana 2011

Premessa per i non Veneti: nel titolo non c'è un'errore, nei vocaboli del nostro dialetto prima della b e della p noi inseriamo la n non la m, ecchè ci volete fare se 'sta gara l'hanno chiamata proprio così.

A Forno di Zoldo ennesima mia "prima volta" del 2011.
Concedetemi un momento di venalità con una storta di naso per alcune spese giornaliere, 7€ d'autostrada (solo andata) da Mestre a Belluno sono tantini, così come fuori media è stato il costo d'iscrizione, 5€ (prezzo unico) sono esagerati quando il ristoro finale è solo a biscotti ed anguria e quando il pacco gara è praticamente inesistente, ve lo voglio raccontare: dentro ad un sacchetto una bottiglietta d'acqua, una lattina di una bevanda che onestamente non ho mai sentito nominare, un dolcetto monoporzione e, ratatata (rullo di tamburi) due, ben DUE, cartine geografiche della zona (promozionali dell'Ufficio Turismo). 
Vabbè che a volte dobbiamo sorvolare, però forse anche per questo motivo questa gara è arrivata all 39^ edizione con così pochi partecipanti?
Solo un centinaio che dopo la partenza si sono subito diluiti nel bosco lasciandomi spesso da solo, il che da una parte fa sorgere il dubbio: "ma sarò nel sentiero giusto?" però da un'altra fa ritornare all'essenza vera della corsa: solo tu e la tua fatica, solo tu ed i fruscii del tuo respiro che si mischiano a quelli dei torrenti e del vento sulle foglie.

Per me domenica interlocutoria, volevo fare un buon allenamento su salite e discese reali, non sul solito "surrogato cavalcavia" e non avevo intenzione di forzare in attesa della Melerissima di domenica prossima dove ho intenzione di mettermi alla prova. Questa volta l'immagine non mente, nonostante i "soli" 300mt di dislivello totale quelle che vedete non sono semplici salite, ma veri e propri muri, nel quarto km addirittura siamo saliti su per una pista da sci.
Insomma un'oretta che mi ha ben ossigenato polmoni e muscoli.

Passo e chiudo, SI me ne sono accorto, post grigio, ogni tanto capita.