Questa storia accomuna molti di noi, parto da lontano.
Ricordo ancora l'emozione provata acquistando il mio primo lettore CD, ha segnato l'addio definitivo agli odiati fruscii e crepitii dei 33giri. Poi l'arrivo dei PC casalinghi, di Internet, la qualità audio degli MP3 inferiore a quella dei CD, però sempre sensibilmente migliore a quella delle musicassette. Da quel momento la voglia di ascoltare un brano viene soddisfatta dalla velocità di un clic, e la portabilità viene data dai vari minilettori.
Adesso di lettori CD ne ho una decina, alcuni sono già nel ripostiglio.
E le casse? Le mitiche JBL arrivate dopo svariati cambi, poi sempre più piccole, sempre più piccole fino a trasformarsi stabilmente in semplici cuffiette, così (anche per la quiete dei vicini) quelle del salotto sono diventate portavasi delle piante.
Quella decina di ingombranti componenti dell'impianto HIFI è diventata superflua, fa mostra di se e basta, ricettacoli di polvere, archeologia, l'impatto sonoro che colpisce pelle e stomaco viene demandato unicamente ai concerti, sono rimasti cuffiette e ... un clic.
In questo caso la tecnologia ha ridotto gli spazi, e di molto.
E la corsa? Esatto incontrario.
Si inizia con maglietta di cotone, pantaloncini da spiaggia, calzini della domenica, scarpe ginniche.
Poi i vari passaggi a materiali sempre più tecnici, sempre di più.
Corri tutti i giorni? Ed allora di completi te ne servono diversi, estivi ed invernali, te li danno come pacco gara e l'armadio si riempie.
Massì, aggiungiamoci i cappellini per il sudore (o fascette, bandane, berretti invernali); I-N-D-I-S-P-E-N-S-A-B-I-L-E l'elastico che trattiene gli occhiali perché non scivolino sul naso; per trasportare tutto meglio uno zainetto (2-3-4) o i borsoni sempre più capienti, sempre più strapieni? E come si fa a stare senza cronometro al polso? Sempre più sofisticato fino al GPS, ma anche cardio, dai! E le fasce riflettenti per correre al buio, ed aggiungiamoci anche una lampadina rossa intermittente, meglio due, poi anche una bianca frontale, a led mi raccomando. E se fa freddo o piove? Guanti, k-way sempre più tecnici. E se fa caldo, si suda, e manca l'acqua? Camel bag, cinture con bottigliette ed infinita serie di accessori.
E peeer ... l'alimentazione e l'integrazione?? E peeer ...???
BAAASTAAA!!!
Il troppo scoppia.
Alle comodità non si riesce a rinunciare, sono il progresso, però quante sono veramente utili? Se ci aggiungiamo che io non riesco a liberami del vecchiume, lo metto da parte aspettando chissà cosa, o forse qualcosa dentro di me dice : "E se si arrivasse al punto che per liberarsi del vecchiume si liberassero anche di me?" Inconscia salvaguardia personale?
Ecco che fra nuovo e vecchio la casa diventa un ripostiglio di futilità e di inutilità.
Soprammobili e gingilli riempiarmadi e soffitte.
Ed allora via tutto! Pulizia, rimane il necessario, quel necessario che offre comodità.
Solitamente queste cose si fanno quando è in vista un trasloco.
Ricordo ancora l'emozione provata acquistando il mio primo lettore CD, ha segnato l'addio definitivo agli odiati fruscii e crepitii dei 33giri. Poi l'arrivo dei PC casalinghi, di Internet, la qualità audio degli MP3 inferiore a quella dei CD, però sempre sensibilmente migliore a quella delle musicassette. Da quel momento la voglia di ascoltare un brano viene soddisfatta dalla velocità di un clic, e la portabilità viene data dai vari minilettori.
Adesso di lettori CD ne ho una decina, alcuni sono già nel ripostiglio.
E le casse? Le mitiche JBL arrivate dopo svariati cambi, poi sempre più piccole, sempre più piccole fino a trasformarsi stabilmente in semplici cuffiette, così (anche per la quiete dei vicini) quelle del salotto sono diventate portavasi delle piante.
Quella decina di ingombranti componenti dell'impianto HIFI è diventata superflua, fa mostra di se e basta, ricettacoli di polvere, archeologia, l'impatto sonoro che colpisce pelle e stomaco viene demandato unicamente ai concerti, sono rimasti cuffiette e ... un clic.
In questo caso la tecnologia ha ridotto gli spazi, e di molto.
E la corsa? Esatto incontrario.
Si inizia con maglietta di cotone, pantaloncini da spiaggia, calzini della domenica, scarpe ginniche.
Poi i vari passaggi a materiali sempre più tecnici, sempre di più.
Corri tutti i giorni? Ed allora di completi te ne servono diversi, estivi ed invernali, te li danno come pacco gara e l'armadio si riempie.
Massì, aggiungiamoci i cappellini per il sudore (o fascette, bandane, berretti invernali); I-N-D-I-S-P-E-N-S-A-B-I-L-E l'elastico che trattiene gli occhiali perché non scivolino sul naso; per trasportare tutto meglio uno zainetto (2-3-4) o i borsoni sempre più capienti, sempre più strapieni? E come si fa a stare senza cronometro al polso? Sempre più sofisticato fino al GPS, ma anche cardio, dai! E le fasce riflettenti per correre al buio, ed aggiungiamoci anche una lampadina rossa intermittente, meglio due, poi anche una bianca frontale, a led mi raccomando. E se fa freddo o piove? Guanti, k-way sempre più tecnici. E se fa caldo, si suda, e manca l'acqua? Camel bag, cinture con bottigliette ed infinita serie di accessori.
E peeer ... l'alimentazione e l'integrazione?? E peeer ...???
BAAASTAAA!!!
Il troppo scoppia.
Alle comodità non si riesce a rinunciare, sono il progresso, però quante sono veramente utili? Se ci aggiungiamo che io non riesco a liberami del vecchiume, lo metto da parte aspettando chissà cosa, o forse qualcosa dentro di me dice : "E se si arrivasse al punto che per liberarsi del vecchiume si liberassero anche di me?" Inconscia salvaguardia personale?
Ecco che fra nuovo e vecchio la casa diventa un ripostiglio di futilità e di inutilità.
Soprammobili e gingilli riempiarmadi e soffitte.
Ed allora via tutto! Pulizia, rimane il necessario, quel necessario che offre comodità.
Solitamente queste cose si fanno quando è in vista un trasloco.