12 ottobre 2011

Vasco, Luciano & Lorenzo

Ho sempre ascoltato qualsiasi genere musicale, dal classico al jazz, da Claudio Villa al blues e al gospel, però l'anima l'ho avuta sempre dura, rock.
Definire "rock" questi tre tizi è un azzardo, forse per questo ben poco della loro anima si è travasata nella mia.
Il primo Vasco non l'ho molto seguito, qualcosina come il single Albachiara, dopo il no assoluto del periodo di Bollicine mi è piaciuto molto in C'è chi dice no, in seguito solo qualche perla, Vivere, Gli Angeli, pochissimo altro, da qualche anno il vuoto assoluto, sia musicalmente che nei testi.
Per Ligabue discorso diverso, primi 2 album stupendi, musiche semplici ma coinvolgenti, testi accattivanti, reali, poi un continuo scemare, anche qua qualche singola chicca che però non valeva l'acquisto dell'intero CD, ultimamente la brutta copia di se stesso, scialbo, inesistente in tutto l'operato.
Jovanotti apre un quadro più ampio, inizialmente molto commerciale però sempre "onesto", poi cresciuto sicuramente grazie all'aiuto dei musicisti che lo attorniavano, proseguimento sempre ad alti livelli, non eccelsi però ascoltabili ed aggiornati, attuali, sia nei testi che nel pentagramma; sicuramente musicalmente è il più vario dei tre, quello che meglio ha saputo agganciarsi a musicalità e sonorità extra-nazionali.
Di certo sono grandi trascinatori di folle bisognose di Idoli, per molti sono portatori di "doni" speciali, ma cosa ci azzeccano 'sti 3 re magi con la corsa?
Vasco sicuramente non ha mai corso, ed adesso ha ben altro a cui pensare; del Liga non so niente, forse qualche corsetta la fa visto che gioca anche a calcio o forse, proprio da "calciofilo", non si abbassa a tanto; Jovanotti è più praticante, a piedi ed in bici; ho cercato un video da inserire però nessuno mi sprizzava talmente energia da paragonare ad una corsa.

Sommati fra di loro avranno ben pubblicato qualche centinaio di brani, ne avessi trovato uno, SOLO UNO, non dico al quale adeguare i miei ritmi di corsa, ma nemmeno che mi tenga una compagnia accettabile quando ne sento il bisogno.
O troppo lenti, smozzaritmo, moltissimi "middle" insignificanti, qualcuno un po' più veloce che però, stranamente, non mantiene un'andatura omogenea, ma "batte" tempi diversi fra strofa e ritornello se non fra strofa e strofa stesse.
Sono troppo perfezionista? Non direi, lungi da me il perfezionismo.
Troppo "freddo fruitore"? Non credo ci si possa definirsi "freddi" quando si sta sudando copiosamente.
Dovrei "lasciarmi andare" di più? Forse si, ma allora lascio a casa le cuffiette.
Oppure, come adesso che sto uscendo per andare in pista "a ripetute", ritorno al sano rock che proviene da fuori confine.