29 novembre 2011

Donatella

L'ho nominata molte volte, ve la presento: mia moglie.
Una delle tante cose che ci ha accomunato è l'amore per lo sport in generale, da fidanzati seguivamo un po' di tutto. Lei si è dedicata particolarmente a sci e pallavolo, prima di conoscere la corsa. Da quando ho iniziato a correre mi ha sempre accompagnato alle gare, ed era logico che prima o poi il “virus” la colpisse. Abbiamo fatto molti allenamenti assieme, e nel cassetto dei ricordi ritrovo alla pari affascinanti uscite fra i boschi dell'isola d'Elba e semplici lunghissimi nelle strade attorno a casa. Ha corso anche una maratona, l'avevamo preparata assieme ma un mesetto prima mi sono fratturato un dito di un piede, così per me sosta forzata, per lei l'immensa soddisfazione di "guadagnarsela" da sola.
Da una parte ha avuto grandi soddisfazioni, dall'altra pari malanni.
Quelle volte che è arrivata a premio le ha pagate abbondantemente con acciacchi di tutti i tipi, un susseguirsi di contratture, periostiti, distorsioni, fino ad un problema ad un ginocchio che ha dovuto essere tamponato, non completamente risolto, con un intervento chirurgico.
A seguito nessuno le ha parlato dei tempi di riabilitazione, ha atteso un po' troppo per farla non riuscendo più a recuperare perfettamente, però almeno i dolori nella vita comune le erano passati. Poi ha iniziato con la piscina e per lei, donna di mare, è stato un po' come un ritorno all'infanzia. Però uno “spirito agonistico” non si sopisce mai, e la voglia di fare sempre di più è un tarlo che rode, così anche dal nuoto sono arrivati i guai, tendiniti alle spalle sfociate nello sfibramento (senza distacco) di un tendine. Contemporaneamente ha ricominciato a gonfiarsi e procurar dolore quel ginocchio di prima ... evvvaaaiii con visite specialistiche.
Insomma il classico esempio che fa dire: Lo sport fa male!
Morale: venerdi la ri-operano al ginocchio, mentre ai primi di gennaio seguirà l'intervento alla spalla.
Se non bastassero i pensieri causati da vendita/acquisto della casa ecco aggiungersi anche questi.
Siamo vivi eh!
Vi ricordate Raimondo a Sandra nel siparietto a letto quando lei, dopo una giornata dov'era accaduto di tutto, diceva: “che viita nooiooosaaa” ebbene eccoci qua, uguali.
Proviamo a cercare una cosa positiva, lontana, da vedere con il lumicino: e se tutto andasse proprio bene bene e potesse ritornare a correre?
Incrociamo le dita.
In foto: Donatella, quella che sbaglia strada anche quando di strada ce n'è una sola, alla scoperta del suo Paradiso Terrestre, l'isola di Maupiti.