06 novembre 2011

Oggi ho fatto 13

Ma non aspettatevi che paghi da bere, non è quel 13 che vi viene subito in mente.
Per ora non ho vinto un bel niente, fra un paio di mesi un ricordino anche me lo daranno, lo danno a tutti.
Oddio, proprio TUTTI no, specifico, tutti quelli che hanno portato a termine almeno 13 gare del CPT.
Giavera del Montello, 31^ Corsa della Salute.
E qua scatta la solita battuta: "Ma la Salute è quella che ha chi corre, quella che viene a mancare quando si corre in questo periodo (di solito non mancano freddo e pioggia), o quella "mentale" che manca a chi affronta queste condizioni?"
Terminata questa metto da parte il pettorale, volendo di gare ce ne sarebbe un'altro paio, potrei incrementare il mio punteggio, però non è che ci tenga particolarmente ad arrivare qualche gradino più in alto in classifica finale, per cui basta così.
Stanotte sentivo l'acqua che cadendo sul tetto mi urlava: "Dove vorresti andare tu domani?".
Allarme meteo praticamente in tutta Italia, mi alzo, la pioggia smette, anzi quasi il cielo schiarisce, in seguito 4 gocce sono cadute sentendo lo sparo dello start, poi evidentemente lassù si sono detti: "Non vale la pena sprecare l'acqua, questi niente li ferma".
Nonostante la contemporanea di una maratonina FIDAL a pochi km di distanza, la mia sensazione è che oggi ci sia stata addirittura più gente del solito, arrivando ben 1 ora prima della partenza ho faticato a trovare parcheggio.
Mi sono subito reso conto che l'esperienza non basta mai, ecco il grande errore di giornata, aspettandomi il freddo mi sono "scafandrato" un po' troppo senza portarmi dietro ricambi più leggeri.
Nel percorso sul Montello oramai le gambe girano da sole, è la gara dove ho corso il maggior numero di volte, potrei anche chiudere gli occhi, ma dormire proprio no, è uno dei percorsi più belli di tutto il circuito.
Molto sterrato, poco fango ben aggirabile, molto sotto-bosco autunnale, prima metà con molta salita (vista in immagine sembra una tappa dolomitica, invece vi garantisco che anche la salitona era ben corribile), quindi polmoni che rimangono costantemente ben aperti, quindi da tirare a tutta ... fin che ce n'è, e fino in cima ne avevo.
Pensavo di averne di più, solitamente qua iniziavo la seconda parte di divertimento.
Scollinamento con ristoro, saltato nonostante l'elevata sudorazione, inizio discesa ancora a tutta, poi ... lento spegnersi della fiammella, progressivo aumento della stanchezza, ecco che quelle discese solitamente interpretate in crescendo sono diventate un "regressivo" senza volontà di recupero, ho provato qualche volta ad inseguire qualcuno "più abbordabile", ma gli stop arrivavano sia dal basso (gambe) sia dall'alto (cervello).
Per fortuna ecco il secondo ristoro dove mi sono fermato a bere abbondantemente; una dozzina di km non si soffrono mai, il traguardo arriva anche se tre minuti in ritardo rispetto allo scorso anno; e stavolta mi sono reso conto di tagliare il traguardo di un'intera stagione.
Correrò ancora eh, ma a ritmi ben più rilassanti.
Solita ottima e collaudata organizzazione CPT, con un piccolo neo.
Al ristoro finale un ragazzino chiedeva un secondo panino ripieno, due addette non glielo hanno dato dicendo: "così rimangono senza quelli che vengono dopo" (c'era anche il percorso da una ventina di km); però troppa rigidezza non è che faccia bene al nostro sport, mi sono spostato e ne ho preso un secondo io per darglielo, mi sono girato ma il ragazzino era già sparito, anche lui oggi troppo veloce per me.
Il panino non l'ho restituito eh!
(e che qualcuno non mi venga a dire di essere rimasto senza!)