10 ottobre 2012

Cambiamo la mono-tonia della corsa

Il gesto puro e semplice della corsa è mono-tono,
clap, clap, clap, clap, clap, clap,
un piede che insegue l'altro, per migliaia di metri.
A volte lo acceleriamo,
clapclapclapclapclapclap,
oppure lo rallentiamo,
clap...clap...clap...clap...clap...clap,
ma rimane sempre l'identico gesto,
e sempre per migliaia di metri.

Se oltre al gesto rimangono sempre gli stessi anche i percorsi di allenamento, le corse domenicali, le persone che si incontrano, i discorsi che si fanno in gruppo, e si ripetono uguali, sistematici, allenamento dopo allenamento, corsa dopo corsa, anno dopo anno, ecco che può subentrare la noia (se non addirittura il rincoglionimento).

Ed allora cosa si può fare per cambiare?
Ho già dato la risposta: CAMBIARE, CAMBIARE e CAMBIARE!
CAMBIARE in continuazione i percorsi ed i "modi" degli allenamenti;
CAMBIARE le corse domenicali, variare le mete;
infine il più importante, CAMBIARE anche la mentalità con cui si affronta la corsa.

Mi aggancio a  questo  post di Alberto "Pasteo", anche lui se ne è reso conto, e cerca soluzioni.

Okkio, la noia è subdola, arriva senza che ce ne accorgiamo, e quando oramai ce l'abbiamo addosso può essere troppo tardi per i rimedi, così l'unica soluzione diventa uno stop, che a volte è anche definitivo.
Ne riparlerò.