25 agosto 2013

Sopra al Paradiso ... (che può attendere)

A volte ti chiedi (e ti chiedono): Perché lo fai? Perché corri?
Altre volte trovi le risposte.
Ho cambiato gli allenamenti di questi giorni che mancano alla TransPelmo; settimana scorsa con una sola uscita, oggi (domenica) avevo in programma una "gara" in un paesino qua vicino ed invece, vista la sua inutilità allo scopo finale, e visto il meteo previsto al brutto (azzeccato), ho preferito fare ieri quel "lunghetto" che mi mancava, al quale seguirà una settimana blanda blanda.
Prada - cima Tomatico e ritorno; i forti dislivelli impediscono una misurazione esatta, comunque di gps sono quasi 12km con un D+ di 1100mt, 1/4 circa al passo, poco più di 2 ore "al netto" di soste.
Sono partito con sole splendente, leggera arietta fresca che suggeriva un giacchino paravento.
Di solito, quando arrivo ai 1000mt slm della prima forcella, vedo a sudest la Val Padana con il zigzagare del Piave fino al mare, a sudovest ho Prada, a nordest la Val Belluna ... VaalBelluuna? ... Vaaal Beeelluuunaaa? Dove sei?
Là sotto:
Un mare di panna.
La foto l'ho scattata da un po' più in alto, quando mi sono reso conto che quei lembi al termine dei nembi arrivavano a lambirmi (ahahah, come altro descriverlo?). Paesaggio ... sovra-paradisiaco, un conto è vederlo dagli oblò rotondi di un aereo, tutt'altra cosa è immergerci dentro il corpo (sudato) e sentirselo sulla pelle. Le nuvole sembrano ferme, invece vanno e vengono velocissime, molto più veloci di me (anche dei keniani), e per alcune centinaia di metri (che continuavano a salire) in alcuni secondi passavo in continuazione dal sole splendente al ritrovarmi immerso in un candore che non riesco a definire, l'unica persona che mi sarei aspettato di incontrare era San Pietro con le chiavi. Si e no 500 mt, poi mi sono ritrovato al di sopra, con quel nitore che viene regalato da certe giornate dopo la pioggia. Solitamente dalla val Belluna provengono rumori di traffico e di industrie, questa volta la fitta coltre non lasciava trafilare nulla, silenzio profanato solo dal calpestio dei miei piedi, e poco oltre dai campanacci delle mucche al pascolo.
Proseguendo sono entrato nel bosco, la pioggia dell'altro ieri (caduta dopo molta siccità) ha modificato gli odori, adesso al profumo dei ciclamini si è aggiunto quello dei funghi; non sono un raccoglitore, ho paura di sbagliare e trovarne di avvelenati, preferisco comprarli in negozio ... ma il loro profumo ... mmm!
Arrivando in cresta ho capito perché quelle nuvole rimanevano "rannicchiate" a ripararsi nella valle.
In quota una brezza che arrivava da nord spazzava il suolo; non gelida, nemmeno calda; non forte, nemmeno debole ... (oggi sono un po' nell'indeciso) impediva a loro di sollevarsi.
Arrivato ai 1500 di cima Tomatico ho cercato riparo dal basamento che sorregge la grande croce, e da questo video capirete i 5 minuti più belli della giornata (il ticchettio che sentite è la corda della bandiera che batte sull'asta; quando il rumore del vento sovrasterà la voce: la prima zoomata è su Malga Paoda e Quero, nella seconda zoomata, da sinistra, la cresta ventosa, le cime che sovrastano val di Prada viste dal retro e laggiù in fondo il Monte Grappa):
Visto che a metà settembre gli alpeggi chiudono, e visti i miei blandi programmi futuri che non prevedono a breve un ritorno lassù, ecco che nel ritorno non poteva mancare la sosta in malga per l'acquisto di una formina di formaggio, così se all'inizio nello zainetto avevo 1 kg d'acqua (progressivamente bevuta) ne ho aggiunti ulteriori 1,7.
Ritorno tranquillo, anche la solita cadutina oramai fa parte del gioco (complice il rilassamento quando mancavano 500mt a casa) ed alla fine, con estrema sorpresa, il Garmin ha segnato 10 minuti in meno della volta scorsa (un mese e mezzo fa, sempre al netto delle soste).
Ecco, un'uscita così fa passare tutte le paure ... e regala risposte.