05 marzo 2014

Le Expo e i numeri

Riprendo un argomento messo da parte in passato, merita un approfondimento.

Le Expo tradizionali, quelle dei "grandi eventi", sono veramente utili se fatte come adesso?

I tempi sono cambiati, sono manifestazioni che oramai fanno parte del passato, un passato si glorioso, ma non si può pensare di uscire da una crisi usando le stesse ricette che l'hanno prodotta.
In questi tempi le Expo sono diventate quasi delle saghe dell'inutile. Questo momento preciso è caotico, tutti annaspano cercando di mantenere la bocca sopra al filo d'acqua;  "la pubblicità è l'anima del commercio" dice uno slogan, si, ma lo slogan è del secolo scorso.
Chi è più attento utilizza nuovi canali per evidenziare la propria merce, per mettere in vetrina le novità (magari riuscendo anche a spiegarle in miglior modo), ed un esempio è una collaborazione più diretta con i negozianti.

D'accordo, l'Expo non è altro che l'allargamento di una struttura che viene comunque allestita per la distribuzione dei pettorali, quindi se ne approfitta.
Ma un'Expo costa, costano una cifra gli stand, costano le ragazze che ti offrono quei depliant (costosi) che poi, una volta a casa, finiscono dritti dritti nel bidone differenziato della carta senza nemmeno essere stati aperti, e gira che ti rigira alla fine tutta questa inutilità ci ritroviamo a pagarla sempre noi.
I paragoni si fanno con le corse domenicali, dove oramai troviamo sempre più gazebo che riescono comunque ad evidenziarsi davanti a grandi pubblici, con numeri simili alle maratone e, non avendo spese (o avendole molto ridotte rispetto all'Expo), riescono ad offrirti merce spesso a prezzi d'affare.

Inoltre, è veramente produttivo obbligare gli iscritti a recarsi sul posto il giorno (o i giorni) prima della corsa? I numeri dicono che si crea indotto, ma sono numeri reali? Ultimamente ho un approccio diretto con i fatti, e mi sono reso conto che quanto viene sbandierato è molto edulcorato, sovradimensionato per tornaconti di bottega.
Spesso delle facciate euforiche una volta prese in disparte raccontano realtà ben diverse.