21 giugno 2014

La strada preferita

Quanti di voi hanno una strada d'allenamento preferita?
Magari è la più faticosa, però quando si rientra a casa e rimane solo la forza di suonare il campanello, la moglie che apre ti dice: ti si legge in faccia che ti sei divertito.

Anche qua in val di Prada, pur nell'imbarazzo della scelta, qualcosa mi da più soddisfazione:
Il sentiero che porta alla malga, con la sua tremenda salitona dell'andata che diventa discesona "cauta" al ritorno; con in cima i paesaggi fino al mare, o che spaziano al di sopra di una "panna montata" di nuvole, con accompagnamento di scampanio di mucche al pascolo.
Lo avevo provato appena arrivato qui, le prime volte mi aveva fermato la neve, poi sempre più su, più su, ed il disgelo segnava il mio progredire di forma (parola grande).

Hanno portato le mucche in malga ai primi di giugno, dentro di me speravo di arrivarci prima io, mentre non faccio in tempo a dire: "tutto OK" ed ecco che mi arriva qualche nuova magagna.
Adesso tocca all'occhio destro.
Il referto dice testualmente: "Distacco posteriore di vitreo" (vi risparmio le immagini), per chi non lo conosce sembrerebbe qualcosa di grave, ed invece è qualcosa che capita a molti, causato dall'età, e nel mio caso non dovrebbe avere conseguenze gravi.
Solo che l'oculista mi ha vietato sforzi per una quindicina di giorni, per non far aumentare la pressione sanguigna, quindi niente corsa e nuoto, attendendo una stabilizzazione del danno.
Adesso i giorni sono passati, ho ri-ripreso cautamente (quest'anno quanti "ri" dovrò mettere?).
Da luglio accantonerò il nuoto (riprenderò a settembre) ed intensificherò la corsa.
VOGLIO ritornare lassù.