19 settembre 2008

Orlando Pizzolato ha risposto


Mi fa piacere leggere che la corsa ti genera quelle piacevoli sensazioni che ad un certo punto mancano se non si va a correre. Le endorfine che l’organismo produce quando si sostengono impegni fisici aerobici permettono di conseguire prestazioni e traguardi che a molti sembrano impossibili. Personalmente non ritrovo ancora quel livello di piacere nel correre a lungo, nel percorrere tanti chilometri, e quindi la maratona è una competizione che si situa oltre il mio punto di vista atletico. Probabilmente devo ritrovare quel modo di correre che contribuirebbe a farmi vedere le cose sotto un aspetto diverso. Le mie giornate sono sempre caratterizzate dalla velocità e l’andare a correre risente di questo aspetto. Una seduta di un’ora per me è anche troppo lunga perché mentalmente trasformo quei 60 minuti in opportunità mancate. Pensa cosa significherebbe stare sulle gambe per 2 ore e più. Se vivo gli eventi delle mie giornate con maggior distacco potrei agganciarmi psicologicamente alla mentalità del maratoneta: aver pazienza. Per quanto riguarda la maratona autunnale (Venezia 2009), a causa del poco tempo che ho a disposizione durante l’estate a causa degli stage, non risulta facile da preparare. Per me sarebbe meglio una maratona primaverile, sia perché tra autunno ed inverno ho impegni meno pressanti, sia perché il contesto climatico mi è più favorevole. Avrò modo di riflettere nei prossimi mesi.
Orlando


Sto preparando la controrisposta