obiettivi ... obiettivi

Stairway to heaven.
La scalinata verso il Paradiso.
Si sale ...
un gradino alla volta ...
su, su, sempre più su.
Qualche gradino lo si può saltare in velocità, forse due, difficilmente di più, ma comunque il piede sia nel punto di partenza che in quello di arrivo ha bisogno di un solido appoggio.
Fatica tanta, sudore tanto;
qualche volta brevi stop necessari a riprendere fiato;
a volte qualche forzato piccolo passo indietro.
E senza rendersene conto si raggiunge il proprio TOP.
Accade inconsciamente, perchè anche quando si è al massimo si cerca di migliorare, ma inesorabilmente diventa impossibile.
C'è chi non se ne accorge, e continua imperterrito ad accumulare infortuni sopra infortuni.
C'è invece chi dopo un po' se ne accorge e si ferma, praticamente abbandonando tutto.
Ma invece c'è chi se ne accorge, e continua conscio che non potrà più essere come prima.
Ed ecco che non si punta più al tempo, alla distanza;
ed allora gli obiettivi (scopi che si vogliono realizzare) devono diventare ... obiettivi (aderenti al vero).
Commenti
io concluderei:
... ed allora gli obiettivi (scopi che si vogliono realizzare) devono diventare ... il perseguimento della felicità e della serenità con se stessi.
che mi dici?
Ciao Giovanni
Mi ricorda molto la salita da Passo Pordoi a Forcella Pordoi della Dolomites Skyrace di Canazei che ho raccontato un po' di tempo fa in questo post http://giovanni56.blogspot.com/2008/10/skyrace.html
Hai centrato in pieno quello che penso dovrebbe diventare "la corsa" per degli amatori come noi, e non invece fonte di uleriori stress e malanni. E' difficile.