05 gennaio 2010

Il calicanto

Ognuno di noi sviluppa delle proprie sensibilità, una delle mie è l'olfatto.
Alcuni odori mi creano fastidio, come quello acre delle pomate che olezzano nel gruppone prima delle partenze invernali, mi disgusta anche quello dello smog che in queste sere invernali si combina con il sudore impregnando la pelle e le maglie usate per le corse, fino a quella liberazione chiamata doccia.
Sebbene riesca a ricavarmi dei percorsi fuori mano ho sempre a poche centinaia di metri il caos delle auto al rientro serale, fumi che si sommano a quelli che escono dalle ciminiere di Marghera ad un paio di km.

In questo periodo dell'anno un profumo particolare mi colpisce, quello del calicanto.
Oramai conosco i giardini dove sono piantati gli arbusti, ed avvicinandomi di corsa mi aspetto quell'ondata inconfondibile.
I fiori che sbocciano nonostante il gelo e la neve sono l'indice che è finito il periodo più buio, che le giornate hanno iniziato ad allungarsi;
ed il piacere della corsa pian pianino aumenta.