30 marzo 2010

Magliette

Ogni anno, con il cambio di stagione, dalla parte alta a quella bassa dell'armadio (e viceversa) si ripete la processione delle magliette che ricevo alle varie manifestazioni.
Raramente sono realmente tecniche, spesso di cotoncino, alcune con scritte e logo pubblicitari graficamente osceni.
Quelle tecniche le uso in allenamento, le più carine in cotone le uso al lavoro d'estate come t-shirt, le più grosse d'inverno come maglia della salute.
Mentre quelle che terminano la loro vita come stracci di casa non sono mai nuove ma logore, altre le ho spiegate una volta sola, per vedere come sono fatte; queste, dopo vari su e giù, va a finire che le uso quando mi trasformo nell'imbianchino di casa.

Però ce ne sono alcune dalle quali non riesco a staccarmi, sebbene stinte, sdrucite e non più usate, le voglio vedere là, al loro posto, le tengo come una reliquia.
Dentro di loro contengono il mio sudore, il mio cuore, il mio DNA.