Mancano 6 settimane alla Venice Marathon.
Una volta correvo 2 maratone all'anno e dividevo in 6 mesi la loro preparazione, li racconto in breve.
Dopo due settimane di riposo il primo paio di mesi lo dedicavo alla ricostruzione fisica con ginnastiche, salite, ritmi veloci e qualche lungo.
I secondi 2 mesi li impegnavo con lunghi, medi e progressivi, e con ripetute medie, cercando di aumentare il tempo durante il quale riuscivo a mantenere il ritmo di soglia.
I due mesi conclusivi lavoravo attorno al ritmo maratona, cercando di renderlo meno altalenante.
A quei tempi ero ..."scientifico" (perdonatemi il termine), seguivo le tabelle, le adattavo eseguendo test, indossavo il cardiofrequenzimentro alla ricerca di quale potesse essere il numero di battiti cardiaci idoneo ai vari ritmi, ed una volta "studiato" il ritmo maratona cercavo mi riuscisse "naturale" quel rapporto fiato/passi.
E mi divertivo ugualmente.
Il tempo passa, l'acqua scorre sotto ai ponti e li marcisce.
Adesso cosa fare in questo paio di mesi?
Adesso che qualsiasi ritmo è diventato come giocare un terno al lotto; adesso che di sera alterno i 5' ed i 6' al km senza un evidente motivo se non una stanchezza generale altalenante?
Diventa una gestione difficile da programmare, se non impossibile.
Ecco che questa fase continuerà quella precedente, molto a sensazione.
Niente lunghissimi per non caricare troppo una schiena che non sta mai zitta e brontola latente, sempre per lo stesso motivo non farò ripetute lunghe, visti i forti impatti con il suolo dati dalla corsa veloce.
Però non posso tralasciare che bene o male parteciperò ad una maratona, per cui aumenterò leggermente la quantità giornaliera e quella domenicale, inoltre farò comunque una seduta settimanale dedicata ad una qualità ... più lenta.
I 20km ultimamente li ho corsi varie volte, per arrivare ai 30 non dovrebbero esserci problemi.
L'incognita verrà nei km successivi, ma lo spirito è alto.
Sarà sufficente?