Andar per argini
Abitando in periferia, per riuscire a correre, ho la fortuna di non aver necessità dei parchi circondati da condomini, mi è sufficente girare l'angolo di casa e sono fuori dal traffico, dopo una decina di case sono già in mezzo a campi coltivati.
Lo so, non è la stessa cosa che respirare le arie e vedere i panorami dei 2000 metri, così come non è uguale ai saliscendi dentro ai boschi collinari (fortunato è chi riesce a percorrerli quotidianamente), per mantenere vive queste sensazioni mi vengono incontro ... gli argini.
Non parlo delle strade asfaltate che spesso fanno da cornice ai grandi fiumi, ma di quei stretti e tortuosi sentieri ricavati lungo i molti rii e fiumiciattoli che rigano le nostre campagne.
Ad esempio un tratto è percorribile lungo il Marzenego che, prima di entrare a Mestre e diventare liquame "grigio fogna", riesce ad offrire degli squarci come quelli in foto, così anche gli occhi trovano qualche soddisfazione e la fatica si allontana per pochi momenti.
Correndo sopra l'asfalto pian pianino il gesto della corsa si appiattisce, i passi diverntano identici, a me capita che le ginocchia si ..."irrigidiscono" ed iniziano a farmi male ed allora devo fare alcuni passi scalciando i talloni verso il sedere e cambiare ritmo per un po', ma presto il pensiero si dirige altrove ed il passo ritorna ad appiattirsi.
Correre sui sentieri degli argini è diverso, l'attenzione deve rimanere sul percorso ad evitare avvallamenti od incognite, ad ogni passo i piedi trovano appoggi con inclinazioni differenti così i muscoli delle gambe vengono sollecitati da maggiori stimoli, e questo si traduce in maggior allenamento e logicamente maggiore stanchezza.
Ne risentono i ritmi, ma non è possibile quantificarne la perdita.
Desiderando aumentare ancor di più il fattore allenante ci può spostare di pochi centimetri a lato del sentiero battuto e correre sopra all'erba, con maggior effetto ammortizzante ma con più attrito nel portar avanti i piedi, più alta è maggiore sarà la forza da impiegare, però maggiori saranno le incognite del sottofondo.
Si bagnano i piedi? Si infangano le scarpe?
Poco importa, il tempo trascorre più veloce, sintomo che ci si sta divertendo.
Lo so, non è la stessa cosa che respirare le arie e vedere i panorami dei 2000 metri, così come non è uguale ai saliscendi dentro ai boschi collinari (fortunato è chi riesce a percorrerli quotidianamente), per mantenere vive queste sensazioni mi vengono incontro ... gli argini.
Non parlo delle strade asfaltate che spesso fanno da cornice ai grandi fiumi, ma di quei stretti e tortuosi sentieri ricavati lungo i molti rii e fiumiciattoli che rigano le nostre campagne.
Ad esempio un tratto è percorribile lungo il Marzenego che, prima di entrare a Mestre e diventare liquame "grigio fogna", riesce ad offrire degli squarci come quelli in foto, così anche gli occhi trovano qualche soddisfazione e la fatica si allontana per pochi momenti.
Correndo sopra l'asfalto pian pianino il gesto della corsa si appiattisce, i passi diverntano identici, a me capita che le ginocchia si ..."irrigidiscono" ed iniziano a farmi male ed allora devo fare alcuni passi scalciando i talloni verso il sedere e cambiare ritmo per un po', ma presto il pensiero si dirige altrove ed il passo ritorna ad appiattirsi.
Correre sui sentieri degli argini è diverso, l'attenzione deve rimanere sul percorso ad evitare avvallamenti od incognite, ad ogni passo i piedi trovano appoggi con inclinazioni differenti così i muscoli delle gambe vengono sollecitati da maggiori stimoli, e questo si traduce in maggior allenamento e logicamente maggiore stanchezza.
Ne risentono i ritmi, ma non è possibile quantificarne la perdita.
Desiderando aumentare ancor di più il fattore allenante ci può spostare di pochi centimetri a lato del sentiero battuto e correre sopra all'erba, con maggior effetto ammortizzante ma con più attrito nel portar avanti i piedi, più alta è maggiore sarà la forza da impiegare, però maggiori saranno le incognite del sottofondo.
Si bagnano i piedi? Si infangano le scarpe?
Poco importa, il tempo trascorre più veloce, sintomo che ci si sta divertendo.
Commenti
Occhio che la foto non rende bene l'idea, quelle chiazze appena dopo la cascatina è spazzatura! :)
La pineta non è male (facendo attenzione alle radici) :))