Dopo 3 settimane di moderata ripresa è arrivato il momento di iniziare la Preparazione, quella con la P maiuscola.
Non avendo una meta ben definita punto a metà maggio come periodo di miglior forma.
Prima fase: incremento generale.
Devo potenziarmi, velocizzarmi e mettere km in cascina, insomma rigenerare questo fisicaccio che si è preso un paio di kiletti e mi fa sentire agile come il ballerino in foto.
Niente montagne? Niente salite?
Anche il "surrogato cavalcavia" mi sta un po' sulle scatole, troppo breve per ricavarne soddisfazioni.
Ed allora ecco un allenamento ... potente, di quelli che si riesce a fare solo con la benedetta luce del giorno (e gli anni scorsi ci riuscivo raramente), di quelli che mi danno più soddisfazione, di quelli più allenanti ed allo stesso tempo massacranti.
Ripetute 10+10x200 con scarpe chiodate su terra molto scossa e ghiacciata, recuperi 100mt a corsa lenta; sul classico giro del Percorso Vita dove sembra essere passata una mandria di buoi con addosso scarpette con i tacchetti (il tracciato aggira ben 4 campi da calcio dove si allenano innumerevoli squadre che a volte fanno là il riscaldamento).
Oltre all'impegno gravoso dei polpacci ha dovuto lavorare un po' tutta la muscolatura per cercare di recuperare quell'equilibrio che ogni passo rendeva instabile.
Freddo boia; fra le due serie, per recuperare 5 minuti con qualche tiratina di stretching, ho dovuto infilarmi la giacca, ed anche al ritorno invece del solito lento "defaticante" ho dovuto mantenere un ritmo più "allegro", tanto che ho chiuso la porta di casa con il fiatone, come da molto tempo non mi capitava.
La spossatezza finale è pari alla contentezza di aver portato a termine tutta la seduta, non importano i tempi.
E adesso?
A oliare la scopa!