Oggi strana sensazione, di ... ritorno al futuro.
Flashback.
Quando ero ragazzino avevo un cugino un po' più grandicello che faceva lo speaker alle partite di calcio di una squadra semiprofessionistica. Qualche domenica mi caricava nel buio cassone del suo APE, in mezzo ad amplificatori e ad enormi altoparlanti (le mitiche trombe RCF) ed entravo clandestinamente allo stadio attraverso un cancello di servizio che portava direttamente agli spogliatoi. Oltre a guardarmi la partita a stretto contatto con i protagonisti quella posizione mi dava come un senso di superiorità rispetto agli altri tifosi, riuscivo a conoscere per primo la composizione delle squadre, assistevo anche a veri e propri miracoli con giocatori che appena rientrati in barella ... risorgevano. Questo intrufolarmi ha avuto termine quella volta che un gruppo di tifosi incazzati ha assediato gli spogliatoi, con le forze dell'ordine che ci hanno permesso di uscire solo a buio inotrato, quanta paura!
Di quei momenti mi è rimasto un ricordo indelebile, quasi una colonna sonora: il suono dei tacchetti delle scarpe battuti sul pavimento. Se già un solo paio di scarpini genera un forte rumore, un folto gruppo di giovanotti scalpitanti nei corridoi crea una vera e propria bolgia.
Oggi rientrando nello spogliatoio sono ritornato indietro di 45 anni, o forse il risentire quella "musica" suonata dalle nostre chiodate mi ha fatto andare avanti di 45 anni?
Ho provato soddisfazione nel constatare che ero anch'io fra "i musicisti", ed ancora di più nel guardarmi attorno e verificare che ero fra i più attempati di quel gruppo (abbiamo corso assieme da categoria M35 a M55).
In foto il momento clou della gara, ebbene si, il mio testa a testa con il vincitore, il campione del mondo di corsa in montagna Lucio Fregona.
Lui ha avuto più gambe e fiato di me.
(ehm ehm, in verità era il momento del doppiaggio, poco dopo metà gara)
Beh dai, ultimo non sono arrivato e lui mi ha doppiato solo una volta; stranamente dietro avevo una decina di concorrenti ed invece in classifica ufficiale me ne ritrovo solo tre.
Tanti giovanissimi, maschi e femmine, per primi hanno corso quelli nati nel 2000, proprio l'anno della mia ultima partecipazione FIDAL, buon auspicio?
Tracciato bello, poco fangoso e dissestato il giusto; percorrere quel kilometro per 6 volte non mi ha annoiato e nemmeno stancato. Questa la cosa più positiva, non sono riuscito a tenere un ritmo alto però avrei potuto proseguire ancora. Non ho dato tutto? Non cambia niente per me, non cercavo tempi, non cercavo piazzamenti, cercavo solo di ... ritornare al mio futuro.
Un piccolo rammarico, a questa gara ero presente solo io della mia società; da riconsiderare.
qua qualche foto
Flashback.
Quando ero ragazzino avevo un cugino un po' più grandicello che faceva lo speaker alle partite di calcio di una squadra semiprofessionistica. Qualche domenica mi caricava nel buio cassone del suo APE, in mezzo ad amplificatori e ad enormi altoparlanti (le mitiche trombe RCF) ed entravo clandestinamente allo stadio attraverso un cancello di servizio che portava direttamente agli spogliatoi. Oltre a guardarmi la partita a stretto contatto con i protagonisti quella posizione mi dava come un senso di superiorità rispetto agli altri tifosi, riuscivo a conoscere per primo la composizione delle squadre, assistevo anche a veri e propri miracoli con giocatori che appena rientrati in barella ... risorgevano. Questo intrufolarmi ha avuto termine quella volta che un gruppo di tifosi incazzati ha assediato gli spogliatoi, con le forze dell'ordine che ci hanno permesso di uscire solo a buio inotrato, quanta paura!
Di quei momenti mi è rimasto un ricordo indelebile, quasi una colonna sonora: il suono dei tacchetti delle scarpe battuti sul pavimento. Se già un solo paio di scarpini genera un forte rumore, un folto gruppo di giovanotti scalpitanti nei corridoi crea una vera e propria bolgia.
Oggi rientrando nello spogliatoio sono ritornato indietro di 45 anni, o forse il risentire quella "musica" suonata dalle nostre chiodate mi ha fatto andare avanti di 45 anni?
Ho provato soddisfazione nel constatare che ero anch'io fra "i musicisti", ed ancora di più nel guardarmi attorno e verificare che ero fra i più attempati di quel gruppo (abbiamo corso assieme da categoria M35 a M55).
In foto il momento clou della gara, ebbene si, il mio testa a testa con il vincitore, il campione del mondo di corsa in montagna Lucio Fregona.
Lui ha avuto più gambe e fiato di me.
(ehm ehm, in verità era il momento del doppiaggio, poco dopo metà gara)
Beh dai, ultimo non sono arrivato e lui mi ha doppiato solo una volta; stranamente dietro avevo una decina di concorrenti ed invece in classifica ufficiale me ne ritrovo solo tre.
Tanti giovanissimi, maschi e femmine, per primi hanno corso quelli nati nel 2000, proprio l'anno della mia ultima partecipazione FIDAL, buon auspicio?
Tracciato bello, poco fangoso e dissestato il giusto; percorrere quel kilometro per 6 volte non mi ha annoiato e nemmeno stancato. Questa la cosa più positiva, non sono riuscito a tenere un ritmo alto però avrei potuto proseguire ancora. Non ho dato tutto? Non cambia niente per me, non cercavo tempi, non cercavo piazzamenti, cercavo solo di ... ritornare al mio futuro.
Un piccolo rammarico, a questa gara ero presente solo io della mia società; da riconsiderare.
qua qualche foto