12 febbraio 2013

La presa di coscienza - Homeless

Pomeriggio di un giorno primaverile, ritornavo da Padova a Mestre in autostrada.
Era passato da poco un temporale ed il cielo era limpido, azzurrissimo.
Procedendo ho notato il suo cambiamento di colore ed ho pensato: "ecco, mi sto avvicinando a Marghera".
Una divisione netta, verso sinistra il nitore mi permetteva di vedere ancora le montagne, verso destra il cielo diventava sempre più giallognolo/grigiastro.
Sull'ultimo rialzo dell'autostrada, prima di scendere al casello di Villabona, ecco la scoperta.
Quel colorastro proveniva nettamente da due rivoli di fumo che uscivano dalle ciminiere della centrale ENEL di Fusina (il giallo dello zolfo prodotto dal carbone), e si dirigevano linearmente verso ovest portati dal vento.
Era qualche anno fa, ancora non si aggiungevano le micropolveri che adesso escono dai tubi di scappamento delle auto, quelle che mentre vai in autostrada rendono inconfondibile l'avvicinarsi delle grandi città ... Verona ...  Brescia ... una cinquantina di km prima di Milano sembra andare incontro ad una nuvola temporalesca eterna.
Tutta quella micro-roba entra nei nostri polmoni, ci fa morire.
E' uno strato spesso 2-300 metri, al di sopra il cielo ritorna azzurro.
L'ho constatato ulteriormente nella discesa verso l'aeroporto di Parigi, dall'alto si vedeva il pinnacolo della Torre Eiffel (324 mt) spuntare dai fumi, mentre nella foto, scattata immediatamente dopo però scesi leggermente di quota, la Torre è sparita. Una foto che mi ispira ... tragedia.

Sono trascorsi anni, quelle sono state prese di cognizione, adesso quasi ... CI SIAMO!
Intanto siamo ufficialmente "senza tetto", senza casa, homeless.
Quella dove ho vissuto per quasi 57 anni è venduta.
Non temete, non siamo "in strada", continueremo a rimanerci dentro ancora per un po' di tempo.

Fra un paio di giorni l'acquisto della nuova, dove?
Stay tuned!

Questo è un anticipo ... d'attualità (oddio, non è che oggi qua a Mestre sia molto diverso):