12 gennaio 2014

Vazzola 2014

Ipotizzando un futuro circondato solo dalle 4 mura di una piscina o di una palestra (solo ipotizzandolo eh!) ecco che in tempi di vacche magre devo prendere tutto quello che mi passa la natura, e farne tesoro.

Avevo corso a Vazzola solo una volta, proprio agli inizi della mia avventura podistica (il secolo scorso ... ufff!) e mi ricordavo solo il freddo, tanto freddo, ed un passaggio in mezzo a filari di viti.
Ci sono ritornato oggi e la non-condizione attuale, in questa timida ripresa, mi ha fatto apprezzare i 12km piatti-piatti (nemmeno un cavalcavia, nemmeno un argine), quasi tutti asfaltati, affrontati con un misto di camminata (1km) e corsa (3km, tutto x 3 volte) tipico del neofita.

Capita raramente di trovare parcheggi sorvegliati, minima coda "fisiologica" alle iscrizioni, 3 ristori + quello finale ben forniti, 3 percorsi di 6, 12, 21km (ben misurati e segnalati perfettamente, almeno i 12), il tutto condito da circa 3500 partecipanti. Organizzazione premiata anche da una splendida giornata di sole ... ed il riscaldamento globale si fa sentire (tutt'altro tepore rispetto alla volta scorsa).

Solo chi riprende a correre dopo una lunga sosta forzata conosce bene le emozioni che si provano nel sentir aumentare le frequenze del cuore, che vanno ad accompagnarsi al ritmo del fiato, anche senza forzare.
So bene che comunque domani le gambe mi faranno male ... BEN VENGA!

Cosa mi ricordo del percorso? Quello stesso passaggio in mezzo ai filari di viti, stavolta in senso inverso. Vabbè, la prima frase del post è quella che vale.

p.s. la foto non è di oggi ma dell'estate 2013, Trail Autogestito fino al rifugio Posa Puner, mi piace il sorriso.