Fotografie in internet e privacy
Sono in continuo aumento quelli che si dedicano a scattare foto a noi podisti durante una corsa, forse non sono a conoscenza che poi pubblicarle diventa un illecito.
Aprirò un vespaio.
A molti fa piacere trovare in internet foto scattate durante una corsa, e potersele anche scaricare gratis.
A qualcun'altro invece NON fa piacere l'esibirsi, addirittura può procurargli un danno far vedere che in quel momento si trovava in quel luogo, oppure l'essere ritratto in una certa condizione fisica.
Sono state emanate leggi che VIETANO LA PUBBLICAZIONE della foto di una persona scattata in un luogo pubblico, se la persona costituisce il soggetto della foto; inoltre esistono anche leggi a protezione dei MINORENNI; e diventa un ulteriore abuso associare una persona inconsapevole ad un eventuale marchio collocato successivamente; anche se il tutto viene fatto senza fini di lucro. Queste leggi esistono da molti anni, la stretta sulla Privacy le avvalora ancor di più e le fa applicare.
Niente impedisce di scattare le foto, però diventa un illecito il pubblicarle.
La RIPRODUZIONE PUBBLICA della propria immagine viene autorizzata solo nelle corse dove viene sottoscritta individualmente una liberatoria rilasciata all'organizzazione, solitamente inserita nel modulo iscrizione (liberatoria che si può tranquillamente annullare). In queste corse le foto vengono scattate da fotografi professionisti, quindi soggetti ad una certa deontologia nel trattamento, ed usate a scopo giornalistico (ed i giornali sono attenti a questa cosa). Però queste foto non possono essere scattate per essere inserite in siti internet o singolarmente o a gruppi dentro a "contenitori"; ed anche in queste corse diventa un illecito se le foto vengono scattate e poi pubblicate da terzi non esplicitamente autorizzati dall'organizzazione. Nelle corse dove si acquista un semplice cartellino che autorizza alla partecipazione (quindi quasi tutte le non competitive), anche se il volantino o il regolamento a volte citano qualcosa al riguardo, la pubblicazione DEVE ESSERE sempre autorizzata volontariamente ed individualmente.
Inoltre NON E' SUFFICIENTE togliere la foto dal sito internet (o dal "contenitore" reso pubblico) dopo un'intimazione; chissà per quanto tempo quella foto è rimasta esposta "al mondo", liberamente scaricabile o copiabile da chiunque, quindi oramai la violazione è stata prodotta al momento della pubblicazione. Questo perché i soggetti delle foto non hanno modo di controllare TUTTO quanto di loro viene messo in mostra, mica possono conoscere TUTTE LE PUBBLICAZIONI o i TUTTI I SITI dove potrebbe essere inserita una PROPRIA immagine, ed allora esiste uno STOP a tutto.
Ci sono delle eccezioni, ad esempio le foto di premiazioni diventano foto di cronaca, quindi pubblicabili, oppure delle immagini di gruppo, ad esempio ad una partenza, non sono considerate dei "ritratti".
Credete che cerchi il pelo nell'uovo?
Sono quelle cose che vanno avanti finché tutti tacciono però, anche se a 100 può far piacere, è sufficiente UNO che si impunti perché vengano creati problemi agli autori, anche economici in quanto sono applicabili sanzioni e risarcimenti. Ad esempio vediamo anche il gigante Google premunirsi, oscurando tutti i volti in Street View.
Se desiderate approfondire ecco qui una delle tante pagine dedicate all'argomento.
(link ad un secondo post con alcuni chiarimenti)

Aprirò un vespaio.
A molti fa piacere trovare in internet foto scattate durante una corsa, e potersele anche scaricare gratis.
A qualcun'altro invece NON fa piacere l'esibirsi, addirittura può procurargli un danno far vedere che in quel momento si trovava in quel luogo, oppure l'essere ritratto in una certa condizione fisica.
Sono state emanate leggi che VIETANO LA PUBBLICAZIONE della foto di una persona scattata in un luogo pubblico, se la persona costituisce il soggetto della foto; inoltre esistono anche leggi a protezione dei MINORENNI; e diventa un ulteriore abuso associare una persona inconsapevole ad un eventuale marchio collocato successivamente; anche se il tutto viene fatto senza fini di lucro. Queste leggi esistono da molti anni, la stretta sulla Privacy le avvalora ancor di più e le fa applicare.
Niente impedisce di scattare le foto, però diventa un illecito il pubblicarle.
La RIPRODUZIONE PUBBLICA della propria immagine viene autorizzata solo nelle corse dove viene sottoscritta individualmente una liberatoria rilasciata all'organizzazione, solitamente inserita nel modulo iscrizione (liberatoria che si può tranquillamente annullare). In queste corse le foto vengono scattate da fotografi professionisti, quindi soggetti ad una certa deontologia nel trattamento, ed usate a scopo giornalistico (ed i giornali sono attenti a questa cosa). Però queste foto non possono essere scattate per essere inserite in siti internet o singolarmente o a gruppi dentro a "contenitori"; ed anche in queste corse diventa un illecito se le foto vengono scattate e poi pubblicate da terzi non esplicitamente autorizzati dall'organizzazione. Nelle corse dove si acquista un semplice cartellino che autorizza alla partecipazione (quindi quasi tutte le non competitive), anche se il volantino o il regolamento a volte citano qualcosa al riguardo, la pubblicazione DEVE ESSERE sempre autorizzata volontariamente ed individualmente.
Inoltre NON E' SUFFICIENTE togliere la foto dal sito internet (o dal "contenitore" reso pubblico) dopo un'intimazione; chissà per quanto tempo quella foto è rimasta esposta "al mondo", liberamente scaricabile o copiabile da chiunque, quindi oramai la violazione è stata prodotta al momento della pubblicazione. Questo perché i soggetti delle foto non hanno modo di controllare TUTTO quanto di loro viene messo in mostra, mica possono conoscere TUTTE LE PUBBLICAZIONI o i TUTTI I SITI dove potrebbe essere inserita una PROPRIA immagine, ed allora esiste uno STOP a tutto.
Ci sono delle eccezioni, ad esempio le foto di premiazioni diventano foto di cronaca, quindi pubblicabili, oppure delle immagini di gruppo, ad esempio ad una partenza, non sono considerate dei "ritratti".
Credete che cerchi il pelo nell'uovo?
Sono quelle cose che vanno avanti finché tutti tacciono però, anche se a 100 può far piacere, è sufficiente UNO che si impunti perché vengano creati problemi agli autori, anche economici in quanto sono applicabili sanzioni e risarcimenti. Ad esempio vediamo anche il gigante Google premunirsi, oscurando tutti i volti in Street View.
Se desiderate approfondire ecco qui una delle tante pagine dedicate all'argomento.
(link ad un secondo post con alcuni chiarimenti)
Commenti
I MALI DEL MONDO SONO ALTRI.
IO PERSONALMENTE SONO DI QUELLI CHE RINGRAZIO VIVAMENTE CHI SCATTA FOTO A RAFFICA E POI PUBBLICA LIBERAMENTE IN MODO DA POTER SCARICARE.
SPERO CHE QUESTA QUESTIONE NON FACCIA SI CHE TALI SERVIZI VENGANO MENO.
100 INFELICI X UN METICOLOSO RISPETTOSO DELLA LEGGE...
BAH... :(
NON MI PIACE STO POST, e credo forse sia il secondo in 3 anni che ti seguo con molto PIACERE.
cordiali saluti
Alessandro Longo
Anche a me non piacerebbe se pubblicassero una foto in cui vomito dallo sforzo o sono assalito da attacchi intestinali.
Tutta la questione della privacy, secondo me è un vano tentativo di controllare una cosa naturale, cioè l'esposizione di se stessi agli altri.
Dovremo semplicemente vergognaci un po' meno di noi stessi.
La "polemica" che apri è forse rivolta a qualcuno che pubblica un calendario come il tuo?
;-)