11 maggio 2014

Giro del Miesna

Ci sono corse che anno dopo anno ritrovo in calendario e da sempre attirano la mia attenzione, ma non ho mai avuto occasione di parteciparvi a causa dei motivi più vari.
Del Giro del Miesna (è il monte che affianca il paesino di Anzù, vicino a Feltre) mi attirava il tracciato, che immaginavo con transito dentro all'oasi naturalistica Vincheto di Celarda; però il percorso unico di 11 km lo abbiamo sempre considerato troppo impegnativo per Donatella, che di solito cammina attorno ai 5 km.
Fatalità ... oggi l'Argo Nordic Walking Team, specialità che Donatella sta esplorando, ha organizzato un'uscita proprio nella stessa oasi, quindi presi 2 piccioni con 1 fava. 

Sagra paesana in occasione del patrono San Vittore, e sfilata pregara con alcuni gruppi di sbandieratori, trombe e tamburi, quindi animazione che ha fatto volare quei minuti d'attesa che di solito sembrano lunghissimi.

Subito mi accorgo che il percorso non è come descritto da amici nel pregara, doveva esserci una prima parte piatta asfaltata ed invece da subito salite e discese sterrate dentro al bosco. Meglio così anche se, avendo dimenticato di indossare le cavigliere, grossi sassi mi consigliano calma e massima attenzione.
Su e giù, su e giù, arriviamo all'ingresso dell'oasi.
Ma deviamo.
Delusione, speravo di incontrare il gruppo di camminatori ed invece niente.
Vabbè.
Poco dopo la strada sterrata diventa sentiero single track molto "nervoso", con ancora alternarsi di saliscendi, molto bello, costeggiando il fiume Piave.
Io continuo a corricchiare mentre molti altri affrontano le salitine al passo, mi riprendono dopo in discesa o nei brevi tratti di falso-piano.
Breve ristoro con il solito bicchiere d'acqua (al tavolo non mi sembrava esserci nient'altro).
Arrivano un paio di km asfaltati, leggermente ondulati, che danno l'illusione di portarci tranquillamente al traguardo, ed invece arriva la mazzata che ben vedete nell'immagine:
500 metri tremendi di sentiero, solo camminabili, ed infine discesona liberatoria.

Dopo l'arrivo altra delusione.
Al ristoro finale solo acqua, niente di "solido", nient'altro di liquido; e pacco gara consistente in un sacchettino di nylon, un simil-zainetto, con dentro ... una bottiglietta d'acqua.
Insomma l'acqua che il cielo ci ha risparmiato ce la siamo ritrovata con i 5 (cinque) eurazzi d'iscrizione.
Premiati SOLO i primi 3 assoluti (quindi nemmeno tante spese per premi).
Peccato, e si capisce come, a parità di bellezza del percorso con altre corse, il salto di qualità nel numero dei partecipanti (qua scarsini) è strettamente collegato alle qualità dell'insieme organizzativo.

Dopo la corsa ho raggiunto il gruppo di walkers e finalmente ho visitato l'oasi, che commento brevemente con una sola foto: