25 maggio 2014

TOC-TOC-TOC

Da qualche settimana il mio calendario di uscite sportive è sistematico:
- domenica: corsa più impegnativa
- martedi: nuoto
- mercoledi o giovedi: corsa più leggera
- venerdi: nuoto

Settimane noiose?
Nemmeno per idea, l'insegnante di nuoto in ogni lezione varia i tipi di allenamenti, mentre per la corsa ho solo l'imbarazzo di scegliere i percorsi.

Oggi avevamo in programma di scendere in pianura per partecipare ad una FIASP, invece stamattina ci siamo guardati negli occhi e ne è uscito un: "ma chi ce lo fa fare?" Ieri eravamo a Mestre ed il caldo si faceva sentire, per cui meglio rimanere qua fra i boschi.

Come affrontare l'uscita "più impegnativa" della domenica?
Uscendo da casa ho imparato a partire in discesa, dolcemente, riducendo al minimo-minimo gli impatti, così piano piano "l'insieme" si scalda e finora ... tocco ferro. Invece iniziando dalla salita l'impegno sia di fiato che muscolare si fa da subito troppo gravoso, ed ho la sensazione che i "piriformi" ne risentano maggiormente.
Nell'imbarazzo della scelta del percorso ... ho scelto una nuova variazione.
Un breve tratto di largo sentiero recentemente ripulito, dove ho trovato una sorpresa: una parte lastricato con grandi massi, tipo strada romana. Il mio pensiero è andato a quella Claudia Augusta di cui molti ne reclamano il passaggio e mi sono detto: "vuoi vedere che anche qui a Prada ne abbiamo un tratto?"
Chi può dire di  no?

Quella discesa iniziale logicamente alla fine diventa dura salita, però affrontare tutto di corsa quel dislivello di 400mt distribuiti su 3 km mi ha appagato più di qualsiasi "piatto padano". Anche se asfaltati sono in buona parte all'ombra del bosco, e comunque stamattina erano rinfrescati da un leggero alito da nord, e sopratutto alzando gli occhi ecco l'immagine della foto.

E la soddisfazione finale è arrivata nel silenzio di Prada, aprendo il cancelletto di casa praticamente in ginocchio, con il cuore che risaliva fin dentro alle orecchie a cantarmi a squarciagola i suoi ritmici TOC-TOC-TOC, ad urlarmi che sono vivo e vegeto ma che ... non sto vegetando.
Anche se è scontato fa sempre piacere sentirselo dire.