29 maggio 2019

MIGLIORARSI ? ALLENANDOSI !! (come?)

Un Atleta, qualsiasi specialità pratichi, a qualsiasi livello, qualsiasi età abbia, deve ALLENARSI,
e se vuole migliorarsi non ha vie di scampo, deve
ALLENARSI DI PIU',
ALLENARSI MEGLIO,
ALLENARSI VARIANDO.
Tre concetti che devono procedere assieme.

Per ALLENARSI DI PIU' intendo aumentare il numero delle sedute di allenamento.
Quanti allenamenti a settimana?
Una settimana è fatta di 7 giorni, di 7 mattine + 7 pomeriggi (o sere), uguale 14 ...
vi va bene? 😃
Provo a semplificare, immaginiamo di avere a disposizione una scala con 14 gradini, più gradini si salgono più in alto si andrà.
Solo i TOP ci riescono ... per 365 giorni all'anno ... anche a Natale, Capodanno ...
Parlando di professionisti estremizzo, mentre la stragrande maggioranza di praticanti si ferma su gradini più bassi (tantissimi al 3, al 4), ma a questo principio non si sfugge (sto parlando di "migliorarsi"), ed il gradino successivo è sempre lì, alla portata.

All' ALLENARSI MEGLIO attribuisco vari significati.
- migliorare la qualità dei propri allenamenti utilizzando un programma finalizzato a dei risultati, e non sto parlando della tabella trovata in internet o ricevuta con e-mail, ma del costruire un percorso di crescita personalizzato al massimo, con inseriti i corretti carichi/scarichi, e parlo del farsi seguire FISICAMENTE da qualcuno in grado di "inquadrare" errori e carenze, ed aiutare a correggerli (i TOP vengono seguiti da equipe di vari specialisti). Pensateci, è difficile, ma non impossibile.
- inserire allenamenti “di qualità” (forza, resistenza, velocità, mobilità articolare, ecc.)
- inserire allenamenti con componenti tecniche inerenti la specialità.
- non ultimo, l'allenarsi meglio diventa un'aiuto ad allontanare gli infortuni (ne parlerò dopo)

ALLENARSI VARIANDO.
Variare i tipi di allenamento, inserire stimoli diversi, ogni tanto novità (se si decide di essere aggiornati se ne trovano sempre), che servono sia alla crescita fisica, ma anche alla mente, ad eliminare la noia, a divertirsi, ed anche ad … allontanare gli infortuni.

Ripeto, sto parlando di “migliorarsi”, quindi non solo di essere sempre al limite della propria condizione fisica (considerando carichi/scarichi), ma cercare di andarci “oltre” un pochino alla volta, ed ecco che quel limite o si sposta o … ci si rompe. Gli infortuni sono sempre dietro l'angolo, ed allora ritorno a “qualità” e "variare", con le quali si cerca di correggere difetti, di colmare lacune, di irrobustire debolezze.

Ecco che usando la giusta (e personale) combinazione fra i 3 concetti si riucirà ad arrivare a quei desiderati miglioramenti.

L'età? E' relativa e ... personale. Quando un Atleta arriva al TOP da giovane ecco che con il crescere degli anni un decadimento è normale, mantenendo i corretti equilibri si può contenerlo ma non evitarlo. Però la stragrande maggioranza di praticanti (sopratutto podisti) inizia in età più avanzata, ed ecco che è difficilissimo, estremamente individuale, valutare qual'è il limite raggiungibile. Gli inizi magari sono un po' "disordinati", ma se si inizia a seguire il metodo che ho qui descritto le soddisfazioni non mancheranno.

Un'ultimo pensiero lo dedico all'alimentazione, al carburante che ci mettiamo nei serbatoi, logicamente migliori sono la qualità ed i dosaggi di "carburazione", migliori saranno i risultati.

Forse qualcuno di voi penserà: "io mi sto allenando 'alla cazzo' e sto mangiando quello che mi pare e piace, eppure vado benissimo ed anche miglioro". Ti faccio i miei complimenti, sei un campione ... pensaci bene a dove potresti arrivare.