Durante la ricerca d'informazioni per scrivere il post precedente sullo stretching mi sono accorto che in qualche altro sito sono scritte cose errate.
Stringendo stringendo l'inesattezza più grave che traspare è: "lo stretching produce danni", affermazione che DEVE essere corretta in: "può produrre danni se eseguito in modo errato".
Compierlo correttamente significa che: "L'allungamento del muscolo deve risultare dolce, mai doloroso".
Non è lo sforzo che produce il risultato, ma la leggera tensione cui si sottopone il muscolo.
Non ci deve essere fretta ed ansia di terminare, ma si deve porre attenzione su ogni singolo gesto e su ogni "avviso" inviato dal nostro corpo.
Seguendo questo dogma se ne ricava che gli esercizi possono essere eseguiti anche a freddo, appena alzati dal letto (avete notato gli stiramenti dei nostri animali domestici appena si svegliano?), così come possono essere eseguiti a caldo, subito dopo un carico agonistico. In questo caso la leggera tensione applicata favorisce l'irrorazione sanguigna dei muscoli, favorendone il defaticamento, ed anche riallunga i muscoli accorciati ed irrigiditi dal "riflesso di tensione" causato dallo sforzo e dalle ripetizioni del gesto che pratichiamo.
A volte al termine di una competizione non abbiamo ne voglia ne tempo di soffermarci ed allora, piuttosto di svolgerlo in malo modo, è meglio lasciar perdere.
Eseguirlo successivamente, dopo alcune ore, assume un'altra efficacia con ritorno però sempre utile.
Piccola pillola di vita in generale: E' l'esagerazione che produce il danno.
08 gennaio 2009
stretching 2 - raccontiamola giusta
8.1.09