Ho corso poche gare fuori dal Veneto, a memoria un paio, per cui l'uscita ad Imola per me è stato un evento particolare.
Quello che mi lega a questa pista l'ho raccontato nel post precedente (questo) ed oggi, oltre a Donatella con Belle, anche mio figlio Gilles ha voluto essere partecipe ed onorare questa occasione, ed una volta tanto ho molte foto da esibire, per una volta più foto che parole.
Cuore che pulsa forte già appena dentro all'autodromo, con tavolini delle iscrizioni all'interno dei box, quattro passi lungo il paddock, foto lungo il rettilineo e sotto ai semafori.
Sole ed aria frizzantina.
Un primo volto è quello della gara vera e propria, un volto unico formato dagli oltre 4700 volti sconosciuti che mi circondavano, dalla gran massa di persone che mi vedevo davanti lungo i saliscendi sia in pista sia lungo il tracciato al di fuori che abbiamo percorso per completare i 15,5km. Avevo deciso di non forzare molto, di prendermi una giornata non agonistica. Ottime sensazioni in salita anche se a volte a 6', discese anche a 3'10 (comunque senza forzarle, boooh!) e tratti piani corsi a ritmo medio, con media finale a 4'50 (1h15'il totale).
Il secondo volto è quello che mi sono ritagliato lungo un secondo giro della sola pista che ho voluto percorrere solitario, con groppo in gola praticamente perenne.
E qua mi sono gustato la curva del Tamburello, sostando sul luogo dell'incidente che causò la morte di Ayrton Senna, dove qualcuno posa ancora bandiere brasiliane, mazzi di fiori, disegni e scritti.
Subito dopo ecco la curva dedicata a Villeneuve, il mitico tornante della Tosa, la salita e la Piratella leggermente parabolica, la seguente discesa e risalita delle Acque Minerali, la variante alta, la discesa dove Alain Prost uscì durante il giro di ricognizione del GP 1991, la Rivazza, ed il rettilineo finale rinnovato (su Google Maps il mio tracciato sembra un'uscita di pista).
Per completare un giro le F1 impiegavano 1minuto e 20 secondi, io ho impiegato 29 minuti, però il mio era un giro di ricognizione e sono andato pian pianino :-).
Due anni fa, quando ho ripreso a correre dopo lo stop di oltre 5 anni, mi ero ripromesso di partecipare a manifestazioni che mi dessero delle soddisfazioni particolari, magari delle emozioni, e credo che oggi, dopo la Camignada, sia stata una delle giornate più emozionanti della mia vita, sportivamente parlando.
Quello che mi lega a questa pista l'ho raccontato nel post precedente (questo) ed oggi, oltre a Donatella con Belle, anche mio figlio Gilles ha voluto essere partecipe ed onorare questa occasione, ed una volta tanto ho molte foto da esibire, per una volta più foto che parole.
Cuore che pulsa forte già appena dentro all'autodromo, con tavolini delle iscrizioni all'interno dei box, quattro passi lungo il paddock, foto lungo il rettilineo e sotto ai semafori.
Sole ed aria frizzantina.
Un primo volto è quello della gara vera e propria, un volto unico formato dagli oltre 4700 volti sconosciuti che mi circondavano, dalla gran massa di persone che mi vedevo davanti lungo i saliscendi sia in pista sia lungo il tracciato al di fuori che abbiamo percorso per completare i 15,5km. Avevo deciso di non forzare molto, di prendermi una giornata non agonistica. Ottime sensazioni in salita anche se a volte a 6', discese anche a 3'10 (comunque senza forzarle, boooh!) e tratti piani corsi a ritmo medio, con media finale a 4'50 (1h15'il totale).
Il secondo volto è quello che mi sono ritagliato lungo un secondo giro della sola pista che ho voluto percorrere solitario, con groppo in gola praticamente perenne.
E qua mi sono gustato la curva del Tamburello, sostando sul luogo dell'incidente che causò la morte di Ayrton Senna, dove qualcuno posa ancora bandiere brasiliane, mazzi di fiori, disegni e scritti.
Subito dopo ecco la curva dedicata a Villeneuve, il mitico tornante della Tosa, la salita e la Piratella leggermente parabolica, la seguente discesa e risalita delle Acque Minerali, la variante alta, la discesa dove Alain Prost uscì durante il giro di ricognizione del GP 1991, la Rivazza, ed il rettilineo finale rinnovato (su Google Maps il mio tracciato sembra un'uscita di pista).
Per completare un giro le F1 impiegavano 1minuto e 20 secondi, io ho impiegato 29 minuti, però il mio era un giro di ricognizione e sono andato pian pianino :-).
Due anni fa, quando ho ripreso a correre dopo lo stop di oltre 5 anni, mi ero ripromesso di partecipare a manifestazioni che mi dessero delle soddisfazioni particolari, magari delle emozioni, e credo che oggi, dopo la Camignada, sia stata una delle giornate più emozionanti della mia vita, sportivamente parlando.