Collegandomi al post precedente mi viene in mente una frase ... cul.in.aria:
"Meglio, molto meglio, il contorno del companatico".
I clou del mio weekend sono stati gli incontri con il "mondo dell'internet", prima all'Expo, poi a cena, ed infine il ritrovo pre-gara.
E' strano toccare con mano quelle che prima erano "solo" delle parole scritte, dei volti intravisti solo su foto; si provano sentimenti difficili da descrivere. Eravate tutti come vi immaginavo, da quelli che "conoscevo" meglio a quelli che seguivo di meno, eravate tanti, ma tanti, a fare nomi ne dimenticherei qualcuno, vi accomuno tutti in un grande abbraccio.
Grazie ragazzi, mi avete fatto scoprire un nuovo risvolto della parola "amicizia".
Leggendo che tutti voi bene o male avete abbattuto un vostro muro, chi cronometrico chi del dolore o del pianto, realizzo che sono rimasto solo io a mantenere in piedi i muri di questa benedetta Venezia.
Sulla gara oltre a quanto già raccontato ho ben poco da aggiungere, anche qua solo parole d'amicizia.
Rivolte a Rosa, abbiamo corso assieme un po' di km, ma dopo ne ha avuto più di me superando un'inconveniente fisico, bravissima.
Un ringraziamento all'amico Guido, un vero amante della corsa, che a S.Giuliano ha cercato di confortarmi e rimettermi in strada.
La fine la dedico a Lei, alla VeniceMarathon e, come spesso mi accade, vado controcorrente.
A volte ci si lagna del costo d'iscrizione a queste grandi maratone.
Eravamo una decina seduti dentro ad un caldo malinconico vaporetto che faceva la spola con il traguardo, abbiamo affiancato gli ultimi km del percorso.
Si riesce veramente ad apprezzare il grosso lavoro organizzativo osservandolo senza "l'angoscia" dell'agonismo, scrutandolo con calma da testa a piedi passando anche per di dietro, e si riescono a carpire alcune particolarità di questa Venice.
Evidenzio qualche numero.
Oltre 2000 volontari.
Oltre 80.000 bottiglie d'acqua e 60.000 bottiglie di integratori, 30.000 confezioni di biscotti, 40 quintali di mele, 35 quintali di banane e 30 quintali di arance (pensate a quanta immondizia abbiamo prodotto) 20.000 spugne prontamente raccolte.
40 km di nastro segnaletico ed oltre 5 km di transenne. 4 postazioni mediche fisse distribuite sul percorso, 2 centri di raccolta per gli atleti ritirati, 7 ambulanze, 2 automediche, 2 motomediche, 2 idroambulanze, 12 medici, 22 infermieri professionali, 60 infermieri della Croce Verde, 10 ecosanitari dei Cavalieri di Malta in servizio nella zona di Piazza San Marco, 16 massofisioterapisti.
Ed al termine una pastasciutta calda.
Magari il personale è volontario ed interviene gratuitamente, molto viene offerto da sponsor, però certi materiali costano molto anche se solo noleggiati, pensate a camion, pullman, vaporetti, tendoni, scivoli sui ponti, (gabinetti), ecc.ecc... pulizie finali.
Cito un paio di particolari, ai ritirati veniva data una coperta in pile "a perdere" (non sponsorizzata, oltre al telo termico); e per tutti (TUTTI, anche non corridori ) c'erano vaporetti e bus navetta gratuiti per andate e ritorni. Logicamente c'era affollamento dappertutto e gli spazi per i servizi risultano molto ristretti, questo è inevitabile quando una enorme massa di gente si ritrova compatta dentro ad una città particolare come Venezia.
I ristori li ho trovati adeguati, non certo luculliani come quelli di certe non competitive, però gente... questa è una Gara vera, e qua il cronometro continua a contare.
Devo ringraziare la gentilezza di un po' tutto il personale, evidenziando un'altra chicca. Al ritiro sacca un addetto me l'ha consegnata direttamente in mano, senza che io andassi al bancone, poi per cambiarmi avevo un gazebo dedicato ad un ristretto numero di pettorali, insomma sono stato trattato come i top runner.
Andando a cercare di difetti se ne trovano sempre, ad esempio la zona pastaparty era all'aperto (ed io ho avuto la fortuna di arrivarci in un momento che non pioveva) ed aveva pochi WC; le docce erano lontane e fredde (su questo si che chiedo un ammodernamento); infine il pacco gara ... tutti si apettavano che da questo 25° ne uscisse una maglietta "fantasmagorica", ed invece la scelta di una polo stile "rugbistico anni 70" è stata molto criticata, inoltre ci si aspettava qualcosina altro al di fuori del kilo di carta.
Insomma, a parer mio, do un giudizio "globale" sull'organizzazione positivo, l'importante è che si stanno già muovendo per un 2011 ancora migliore.
Non ho tagliato il traguardo, e questo crea una delusione per la quale non trovo parole, però non cerco cause o responsabilità, ho una parola che raccoglie tutto, non cerco ... "motivazioni".
Chiuso un capitolo ne apro un'altro, ho già iniziato a guardare avanti, già domenica sera ho abbozzato un calendario per il primo semestre 2011.
Mi (e vi) riprometto una cosa, mi impegnerò al massimo per correre un'altra maratona, sarà difficile però ce la metterò tutta. Comincerò già da ora gli allenamenti, sopratutto dovrò porre molta attenzione a non consumarmi troppo.
Obiettivo? La cinquantesima VeniceMarathon.
Qualcuno ride? Fate bene i conti, non sarà uno scherzo arrivare a parteciparvi!
Si riparte!
Ed alla cena del sabato sera vi rivoglio tutti!
Pagherò io.
27 ottobre 2010
Venice, a mente fredda
27.10.10